Come oggi 82 anni fà ebbe inizio precisamente Il 1° luglio del 42 il primo scontro fra le truppe italo-tedesche e britanniche in una sconosciuta località del deserto egiziano, chiamata El Alamein. In questa località si combatterono ben 3 battaglie in cui vennero decise le sorti del conflitto in Africa settentrionale.
Tre le battaglie di El Alamein, come oggi ebbe inizio dunque l aprima, poi la seconda nota come battaglia di Alam Halfa e la terza battaglia avvenne nel periodo autunnale sempre del 42.
Molti autori preferiscono chiamare la seconda battaglia come battaglia di Alam Halfa, noi considerando si tratti di tre episodi da inquadrare nello stesso contesto preferiamo come molti altri storici, definirle come tre battaglie di El Alamein. Oggetto del present e post è la prima battaglia.
La località prescelta dal comando britannico si chiama El Alamein, stazione ferroviaria il cui nome significa “le due bandiere”. Nella piccola località destinata a passare alla storia si trovava un appena abbozzato complesso di difese dove si affrettavano a trovare rifugio tutte le disperse unità inglesi, in precipitosa ritirata dalla Libia, ed i rinforzi provenienti dal Medio Oriente.
La forza di El Alamein stava però nella sua posizione geografica. Si trattava infatti di un fronte di 65 chilometri dove il deserto si restringe a formare un collo che va dal mare alla Depressione sabbiosa di Bab el Qattara, ove il terreno e le temperature infernali rendevano impossibile il transito ai mezzi corazzati. Per la prima volta dunque, Rommel non avrebbe potuto aggirare il fianco meridionale delle posizioni nemiche, come aveva sempre fatto nelle precedenti operazioni.
Era giunto il momento di utilizzare l’ultima posizione di resistenza, a quel punto con gli italo tedeschi lanciati e reduci da una serie di vittorie, se essa dovesse cedere, la via per Alessandria e per il Cairo sarebbe spalancata alle armate nemiche. Il comando inglese disponeva di una divisione sudafricana attorno El Alamein, di due brigate indiane, di tre brigate neozelandesi schierate lungo la depressione di Bab el Qattara e di circa 150 carri di cui 60 erano Grant, (la versione inglese del carro americano Lee) raccolti sul crinale di Ruweisat.
In un luogo chiamato Deir el Shein, il generale Auchinleck (foto a fianco) aveva lasciato intenzionalmente un varco tra i sudafricani e la nona brigata indiana, in modo di attirare i tedeschi e convincerli ad attaccarli da entrambi i lati.
Le forze dell’Asse, nonostante le folgoranti vittorie, erano molto spossate, e se era vero che esse a Tobruch avevano catturato una quantità impressionante di vettovaglie inglesi era anche vero che le distanze dalle basi di rifornimento si erano allungate moltissimo.
Esse si trovavano in pieno deserto con difficoltà logistiche aumentate a dismisura, gli inglesi invece ritirandosi avevano accorciato le distanza dai loro depositi situati nella zona del delta e non avevano nessun problema a rifornire le truppe al fronte. Per gli stessi motivi di vicinanza alle loro basi, la RAF aveva ripreso il dominio quasi assoluto dal cielo con tutte le conseguenze immaginabili.
Gli italo tedeschi sulla carta disponevano di forze consistenti, l’Afrika Korps e due corpi d’armata italiani, il XX e il XXI del generale Navarrini, uno dei pochissimi ufficiali italiani che Rommel stimava, ma anche questa volta il generale tedesco non aveva dato tregua alle sue truppe, che erano ancora sfilacciate e ben lontane da essere radunate e pronte per l’attacco.
Così il 1º luglio Rommel, convinto di avere di fronte a se soltanto i resti malridotti di unità in fuga, attaccò. A disposizione aveva solo 7.500 fanti e 85 carri armati tedeschi, 5.550 fanti, 30 carri e 200 cannoni italiani ma non se ne curò. Lanciò contro le posizioni britanniche la sua 90^ Divisione Leggera che impegnò le truppe inglesi tra El Alamein e Ruweisat, mentre le due divisioni corazzate dell’Africa Korps e il 20° Corpo italiano tentarono l’aggiramento da Sud.
Le truppe di Auchinleck, si batterono egregiamente spronate dall’idea, in caso di sconfitta, di dover lasciare il suolo africano da sconfitti, la linea alleata resse all’urto delle poche forze dell’Asse e questa resistenza mise in stallo l’avanzata delle forze dell’Asse. Il 2 luglio Rommel, concentrò le sue forze a nord, mentre Auchinleck fallì un contrattacco al centro delle linee dell’Asse, ma ebbe più successo a sud, contro le truppe italiane. Rommel decise quindi di riorganizzarsi e di difendere la linea conquistata.
Il 3 luglio la 132ª divisione corazzata “Ariete” diede prova di grande coraggio meritandosi la stima del feldmaresciallo e degli stessi avversari. Con una trentina di carri e circa 600 bersaglieri, l’Ariete, attaccò il dispositivo difensivo britannico, senza attendere che la 101ª divisione motorizzata “Trieste” le coprisse il fianco destro ma, contrattaccata da tutti e due i lati, fu costretta a ripiegare sulle linee della divisione Pavia.Vedremo nei prossimi giorni l’evoluzione di quella che venne chiamata prima battaglia di El Alamein.