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A24, riapre la Galleria di Roviano: fine incubo traffico per gli automobilisti

Strada dei Parchi ha concluso i lavori con un anticipo di due settimane. Lavori strutturali conclusi con fondi anticipati da SdP, ma senza approvazione del PEF non possono esserci soluzioni durevoli.

Roma – Verrà riaperta domani 29 ottobre alle ore 14 la Galleria Roviano, sulla A24 in direzione L’Aquila/A25/Teramo, tra gli svincoli di Vicovaro e Carsoli, dopo che il fornice in carreggiata est è stato messo in sicurezza, con oltre due settimane di anticipo sui tempi progettuali. La riapertura consentirà il transito in piena sicurezza della Galleria su entrambe le carreggiate in occasione del ponte di Ognissanti. La galleria resterà aperta dal 29 ottobre pomeriggio a tutto il 2 novembre senza interruzioni. Nei giorni successivi il fornice est verrà temporaneamente richiuso per consentire di ultimare le lavorazioni complementari. Lavori che non riguarderanno direttamente la struttura della galleria, ma gli impianti e la segnaletica. Le ulteriori lavorazioni saranno eseguite solo durante i giorni feriali, caratterizzati da ridotti volumi di traffico, consentendo la piena fruibilità dei due fornici durante i fine settimana.

L’Impresa esecutrice, la Toto Costruzioni Generali, ha lavorato sulla base di un progetto che prevedeva la fine lavori il 15 novembre, riuscendo a ridurre i tempi di 17 giorni su 70, il 24% del tempo contrattuale, un risultato straordinario per i grandi lavori in Italia. Un traguardo conseguito grazie all’intensa sinergia tra le imprese di Gruppo a servizio della concessionaria Strada dei Parchi, già raggiunto l’estate scorsa quando, d’intesa con il Ministero concedente, venne installato uno scudo provvisorio per consentire di chiudere temporaneamente il cantiere nella Galleria Roviano e di utilizzare entrambi i fornici in piena sicurezza, garantendo la fluidità del traffico vacanziero.

Una galleria progettata e costruita circa cinquant’anni fa, ma che, nel corso di ispezioni approfondite di SdP, ha rivelato difetti occulti di costruzione di grave entità: spessori fortemente ridotti nel rivestimento su circa il 30% della calotta nel fornice destro, quello per il traffico diretto verso l’Abruzzo. Difetti strutturali che, con molta probabilità, non avrebbero avuto immediate ripercussioni sulla sicurezza della circolazione, ma che SdP non ha lasciato al caso, decidendo di intervenire nel più breve tempo possibile, per prevenire ulteriori degenerazioni. Ha quindi chiuso immediatamente la galleria difettosa, in accordo con il MIMS, iniziando da subito a progettare gli interventi di ripristino.

Durante lo sviluppo del progetto, prevedendo tempi lunghi per l’esecuzione, SdP ha ricercato delle soluzioni temporanee per evitare i temuti effetti della chiusura nel periodo estivo. Il 15 maggio è stata proposta e subito approvata dal MIMS l’installazione di uno scudo di protezione temporaneo per 165 m di galleria. Una struttura provvisoria reperita, acquistata, trasportata e installata da SdP e TCG in meno di due settimane. Già dal 28 maggio la galleria è stata riaperta temporaneamente al traffico per il ponte del 2 giugno e mantenuta in esercizio con continuità per tutta l’estate. Senza questa soluzione ad alta tecnologia si sarebbero generate code di decine di chilometri tra Lazio e Abruzzo, nel periodo tra giugno e agosto.

In attesa dell’approvazione del PEF, il lavoro è stato anticipatamente finanziato da SdP, con un impegno di oltre due milioni di euro per garantire la massima efficienza al servizio del Cliente, senza mai sacrificare la sicurezza. La sistemazione finale della Galleria Roviano è entrata nel vivo il 6 settembre, con la riapertura del cantiere nel fornice destro. Anche questa complessa operazione, che ha contemplato la ricostruzione di parte della calotta con centine in acciaio e la stesa di una membrana impermeabilizzante, è stato anticipatamente finanziato da SdP, per ulteriori 3,5 milioni di euro circa.

I lavori si sono conclusi a tempo di record, come a tempo di record si è intervenuti sugli appoggi dei viadotti con l’installazione di dispositivi antiscalinamento, dopo i terremoti del Centro Italia, o si è brevettato un nuovo sistema di pulitura del Traforo del Gran Sasso per evitare il pur minimo rischio di contaminazione dell’acquifero. Una rete, quella in concessione a SdP, stretta tra continue emergenze, in una terra che conta migliaia di scosse sismiche dal 2009 e su un’infrastruttura che ha resistito ma va urgentemente rimodernata alla radice.

Senza la certezza di un Piano Economico Finanziario, si possono solo concepire interventi tampone, in grado di ovviare alle carenze di opere vecchie, spesso costruite male, in area di frana come la Galleria Roviano, con ingente spreco di risorse. E anche i lavori più radicali, come la messa in sicurezza sismica dei viadotti nel tratto aquilano, sono a continuo rischio di interruzione. L’approvazione del PEF permetterebbe di mettere fuori servizio i due tunnel di Roviano, eliminare tutto un tratto autostradale deturpante, restituendo gli incantevoli paesaggi della Valle dell’Aniene alla bellezza originaria, sostituendo la galleria esistente con una nuova struttura adeguata alla più avanzata normativa nazionale ed europea, costruita più in alto, completamente fuori dell’area di frana, con un progetto già pronto che assicuri la messa in esercizio entro la metà del 2026. Un altro record che siamo pronti ad intestarci, lo garantiscono venti anni di gestione efficiente, scrupolosa e appassionata.