Serata d’eccellenza “L’arte incontra il vino” alla Locanda del Poeta con Gelico
Nella suggestiva cornice della Valle del Turano, nella natura incontaminata ed in un luogo magico spazio all'arte, alla buona tavola ed alla convivialità!
Collalto Sabino – L’appuntamento è per Sabato 4 Dicembre 2021 alla Locanda del Poeta. Una serata d’eccellenza dove il connubio perfetto è l’arte che si coniuga con il vino. Il tutto con un menù di degustazione speciale elaborato per l’occasione dalla chef della Locanda Enrica De Rubeis e da tutto il suo staff.
La serata si preannuncia particolarmente interessante sia per gli abbinamenti cibo vino e sia per l’expo che sarà realizzata nel contest della Locanda da Gelico Photographer.
Per info e prenotazioni: 329 242 8900
IL VINO
Fin dall’inizio della sua storia Filodivino si è concentrata sulla produzione biologica delle due principali varietà marchigiane: il Verdicchio e la Lacrima.
Dalla vendemmia 2018 in poi il lavoro in vigna è proseguito con l’applicazione di un approccio “omeodinamico”, che combina i principi della viticultura biodinamica classica con l’utilizzo di preparati omeopatici adatti al contesto e alle necessità di ogni annata, con l’obiettivo di stimolare un equilibrio naturale nel vigneto.
In cantina continua la ricerca di un’interpretazione originale e pura del territorio di San Marcello (AN) con esperimenti di fermentazione e invecchiamento in anfore, cemento, tini troncoconici e botti di rovere vecchie e nuove, oltre alle vasche di acciaio. I 19,5 ettari di proprietà, con grande varietà di esposizioni e la compresenza di vigne di cinquant’anni e impianti piùrecenti, permettono ogni anno una selezione delle migliori parcelle per il Verdicchio Classico Superiore e la Riserva Dino
L’ARTE
Gelico, nasce in Italia nei primi anni 60.
Inizia il suo viaggio, accompagnato dalla sua macchina fotografica, nei primi anni 80. Vive un anno a Londra e qualche mese a New York, per poi tornare definitivamente in Italia.
Continua sempre a viaggiare per raccontare la sua visione del mondo in tanti, soli ed unici attimi rubati al tempo.
Non occorrono troppe parole per capire la capacità della sua fotografia di evidenziare e mantenere nel tempo la propria forza comunicativa ed emotiva.
Le immagini di Gelico sanno cogliere l’attimo significativo componendolo nel modo migliore grazie alla sua sensibilità.
La molla che fa scattare l’otturatore della sua macchina fotografica è sempre collegata a un’intuizione, all’emozione che Gelico prova quando nel mirino avviene quel piccolo miracolo che, anche se dura una frazione di secondo, è eterno e vale la pena di trasmetterlo al mondo che verrà.
Dietro alcuni suoi scatti ci sono la pazienza di tornare più volte sullo stesso posto, fermo ad aspettare un avvenimento sapendo che sarebbe accaduto. Avvenimenti che erano già stati “visti” al buio, nel cuore della notte, come le ha insegnato la sua più importante Maestra.
Avvenimenti che molte volte non accadevano, ma quando accadevano “… quella sì che era una foto”!
I suoi ritratti, spontanei, naturali derivano sicuramente dalla fiducia trasmessa a chi viene fotografato. Fiducia che nasce nella sensibilità di capire le persone che gli stanno di fronte, attraverso uno sguardo, un sorriso, un atteggiamento.
Gelico cerca sempre di andare “oltre” la superfice di un mondo fatto spesso di finzione ed ipocrisia.
Gelico è anche fortunato nel suo percorso fotografico. Inizia a fotografare quando gli unici ritocchi li faceva in camera oscura, nella scelta delle pellicole e della carta fotografica.
Vive in pieno l’evoluzione della fotografia e nonostante subisca il gran fascino della flessibilità della fotografia digitale e del ritocco, piano piano, grazie soprattutto a chi gli ha fatto acquisire la consapevolezza che la tecnica è solo la base da dove partire, inizia un nuovo viaggio. Quello più importante.
E Gelico diventa colorato, saturo, veloce, semplice, coraggioso.
Arrivano le inquadrature ed i tagli discrepanti.
Inquadrature e tagli che ora da soli firmano il suo nome.