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Appia Nuova, occupato il liceo Cesare Augusto

ROMA – Anche il liceo ‘Augusto’ si aggiunge alla lunga lista di scuole occupate a Roma dall’inizio della mobilitazione studentesca. L’istituto di via Appia è stato occupato questa mattina dagli studenti e dalle studentesse che, scrivono in un comunicato, hanno deciso di lottare “per un sistema scolastico diverso, accanto i lavoratori, per chiedere ad alta voce una scuola che si prenda cura degli insegnanti e degli studenti, per chiedere più investimenti sul nostro futuro, dei piani chiari rispetto ai soldi che verranno impiegati per la ripartenza e un maggiore protagonismo di noi giovani nella ripresa del paese”.

Rivendicano un modello di scuola nettamente diverso da quello che stanno vivendo: “Vogliamo inoltre ricordare alla classe dirigente che la scuola non è un’azienda e non deve essere trattata come tale– scrivono- è un luogo di socialità, apprendimento, cultura e formazione, e lo scopo di una scuola non è estorcere, alla fine dell’anno scolastico, un voto, o come si preferisce chiamarlo ora, un credito, ma formare cittadine e cittadini consapevoli. Chiediamo che a scuola siano resi fruibili gli spazi di socialità, l’aula di musica, l’auletta autogestita, la biblioteca e che si aggiustino i bagni rotti e i termosifoni”.

Gli studenti e le studentesse sono consapevoli della complessità della fase pandemica che stiamo vivendo da due anni, ma non sono più disposti a sacrificare la loro socialità e il loro benessere psicologico: “Chiediamo uno sportello d’ascolto più efficiente, per contrastare tutti quei disturbi psicologici esponenzialmente aumentati tra i giovani dopo due anni di isolamento e didattica a distanza– scrivono- Chiediamo anche una fascia di tolleranza oraria per gli studenti che abitano lontano, e che arrivano a scuola con ritardi dovuti spesso ai mezzi, e la possibilità di scendere in cortile durante la ricreazione più di dieci minuti a settimana, e di usufruire liberamente di bagni e macchinette, sempre nei limiti del buonsenso cruciale nella situazione sanitaria che stiamo vivendo. Chiediamo anche al Prefetto che vengano aboliti o ridotti gli scaglionamenti orari, che impediscono agli studenti che tornano a casa alle 4.00/5.00 di pomeriggio di coltivare attività pomeridiane”.

Per questo si sono uniti al movimento di lotta portato avanti da più di “trenta istituti romani che hanno occupato negli ultimi mesi”, e invitano “ogni scuola di Roma a opporsi assieme a noi con coraggio e determinazione, attraverso picchetti, scioperi, occupazioni, a questa progressiva aziendalizzazione, disumanizzazione, e impoverimento della scuola”. “Noi siamo i cittadini e le cittadine del domani- concludono- noi siamo la futura classe dirigente italiana e il futuro di questo paese, e dobbiamo crescere consapevoli e forti dei nostri ideali, lottando tutti insieme a partire dalle nostre scuole, che sono l’inizio della nostra formazione e che vanno tutelate e ripensate”. (www.dire.it)