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I presidi insistono: “Riaprire le scuole il 31 gennaio. La Dad non va demonizzata”

l presidente dell'Anp Giannelli: "Il Governo si preoccupa solo dei lavoratori che non sanno dove lasciare i figli. In un paio di settimane possiamo vaccinare, distribuire mascherine Ffp2 e organizzare il tracciamento"

rOMA – “L’unica preoccupazione del Governo è legata ai lavoratori che non sanno dove lasciare i figli. La scuola viene considerata solo un servizio sociale, tutto il resto è contorno e marginale. Bisognerebbe tornare in presenza il 31 gennaio e nel frattempo vaccinare, distribuire le mascherine Ffp2 e organizzare il tracciamento“. Lo ha dichiarato Antonello Giannelli, presidente dell’Associazione nazionale presidi, nel corso della trasmissione ‘L’Italia s’è desta’, su Radio Cusano Campus.

Giannelli ha spiegato che sul ritorno a scuola in presenza il 10 gennaio “il Governo non si è consultato con noi. Abbiamo incontrato il ministro Bianchi il 4 gennaio e in quell’occasione io ho ritenuto opportuno dirgli che sarebbe stato meglio rimandare di qualche settimana il rientro in presenza. In quelle due settimane si potrebbe alzare la percentuale di alunni vaccinati, si potrebbe organizzare la distribuzione di mascherine Ffp2 e organizzare sul territorio una campagna di testing degna di questo nome. Il nostro servizio sanitario nazionale non è in grado di assicurare il tracciamento nei tempi previsti, soprattutto con tutti questi contagi“.

LA PROPOSTA: “UN PAIO DI SETTIMANE IN DAD”

“Se stiamo 2-3 settimane in Dad non succede nulla – ha sottolineato Giannelli -, c’è una demonizzazione della Dad che è senza senso. Capisco che il Governo abbia la sola preoccupazione delle persone che per lavorare hanno bisogno di lasciare i figli a qualcuno. La scuola viene considerata solo un servizio sociale, tutto il resto è contorno e marginale. La scuola ha anche questa funzione, ma non può ridursi solo a questo. È vero che le regole ci sono e se uno le rispetta la sicurezza è assicurata, il problema è l’applicazione – ha aggiunto il presidente dell’Anp – Se la tempistica dei tamponi non è quella che il protocollo prevede sulla carta, è chiaro che noi avremmo a scuola degli alunni che sono positivi senza saperlo“.

“AL LICEO MASCHERINE FFP2 PER TUTTI”

Il rappresentante dell’Associazione nazionale presidi si è soffermato anche sull’autosorveglianza e l’uso di mascherine Ffp2 in caso di contagi in classe: “Nelle nuove regole c’è scritto che se alle superiori ci sono un paio di alunni positivi si rimane in presenza ma con la mascherina Ffp2, la mia proposta è di utilizzarle in modo generalizzato. Si dovrebbero prendere tutte quelle misure di sicurezza idonee ad alzare il più possibile il muro contro il virus. Si potrebbe tornare a scuola in presenza il 31 gennaio e fino ad allora fare le cose che ho detto. Abbiamo ancora troppi pochi ragazzini che sono vaccinati – ha ricordato Giannelli -, bisogna vaccinare il più possibile gli alunni, magari organizzando degli hub vicino alle scuole. Credo però che il Governo ne faccia una questione politica, non credo che tornerà sui suoi passi. Se ci fosse la volontà politica tutto si potrebbe fare, non ci sarebbero ragioni ostative”.

POLLIDORI: “DAD TEMPORANEA PER VACCINARE GLI STUDENTI”

“Lunedi riapriranno le scuole in Calabria dopo il posticipo di due giorni voluto dalla Regione: con il sistema sanitario in congestione ci chiediamo come saranno garantiti i tracciamenti all’interno della scuola alla luce dei nuovo protocolli. Certamente le ultime indicazioni governative non semplificano le operazioni all’interno della scuola, tutt’altro. Infatti, operano una discriminazione tra gli studenti delle secondarie. Come Anp sarebbe stato opportuno intervenire diversamente”. Così alla Dire la vicepresidente nazionale dell’Associazione nazionale presidi (Anp) Mafalda Pollidori, referente Alte professionalità Regione Calabria, sulla riapertura delle scuole prevista per lunedì 10 gennaio.

“Non dimentichiamo – aggiunge la dirigente – che, prima della pausa natalizia, in molte realtà territoriali calabresi i dipartimenti di prevenzione dell’Asp hanno mostrato difficoltà nel gestire, nell’immediato, il flusso comunicativo inerente l’esito del tampone T0 alle scuole. Adesso dovrebbero gestire un flusso aumentato operando distinzioni tra vaccinati e no. I protocolli funzionano se tutte le parti operano in sinergia e nel rispetto dei tempi”. “Sulla vaccinazione under 12 già arrivano ai dirigenti scolastici ed ai docenti calabresi forti perplessità da parte dei genitori, confusi nonostante gli investimenti della Regione che ha attivato hub vaccinali presso istituti scolastici e lanciato gli Open vax day”.

“Il 10 riprenderanno le lezioni in presenza – dichiara Pollidori – ci auguriamo innanzitutto di avere i docenti in classe. Visto l’alto numero di contagi nel nostro territorio molti docenti saranno in quarantena o in isolamento. Forse sarebbe stato opportuno fare raffreddare la curva dei contagi prevedendo un periodo in Dad. Tutti vogliamo la scuola in presenza non solo per evidenti fini didattici ed educativi, ma anche perché ci rendiamo conto delle difficoltà genitoriali nel gestire i figli soprattutto piccoli in Dad”.

Cosa propone Anp in questa situazione in Calabria? Per Pollidori bisogna “utilizzare un periodo di didattica a distanza per permettere alle famiglie di vaccinare i figli. Estendere l’utilizzo delle mascherine Ffp2 a tutta la popolazione scolastica. Pianificare, almeno nel primo periodo, una campagna di testing per verificare se il sistema sanitario riesce a garantire il processamento dei tamponi”. www.dire.it