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Lazio: 3,8 mln per la valorizzazione di 16 luoghi della cultura

Regione Lazio – “Il Lazio è terra di cultura e bellezza. Per questo, continuiamo a investire per salvaguardare e promuovere l’immenso patrimonio artistico e architettonico del nostro territorio. Con circa 3,8 milioni di euro sono 16 i presidi culturali che verranno riqualificati” così il Presidente della Regione Nicola Zingaretti ha annunciato la pubblicazione della graduatoria relativa all’Avviso pubblico 2021 per la Valorizzazione dei Luoghi della Cultura del Lazio. “Progetti di grande spessore che portano la bellezza in ogni provincia della regione: 3 in provincia di Roma, tra cui la riqualificazione del “Parco Barberini” di Palestrina; 7 in provincia di Frosinone, tra cui i progetti “Immersive Caves” nel Monumento naturale Grotte di Falvaterra e Rio Obaco e “La cultura dell’acqua – Sant’Elia fiume d’arte” della Biblioteca Comunale di Sant’Elia Fiumerapido; 2 in provincia di Latina, con il recupero del Porticciolo romano di Gianola a Formia e l’intervento di adeguamento della biblioteca “Luigi Raus” di Minturno; 2 in provincia di Rieti, con il progetto di valorizzazione del Area archeologica “Terme di Tito” di Castel Sant’Angelo e gli interventi di efficientamento e adeguamento funzionale della Biblioteca comunale di Vacone; 2 in provincia di Viterbo, vale a dire l’allestimento del nuovo centro civico “Piersanti Mattarella” a Capranica e gli interventi sull’edificio storico Ex ospedale Ruspoli a Vignanello destinato a ospitare “diVINO”, il Museo del vino dei Colli Cimini. Siamo al lavoro, inoltre, per ampliare le risorse disponibili”, ha proseguito il Presidente.

L’Avviso pubblico 2021 per la Valorizzazione dei Luoghi della Cultura del Lazio, pubblicato lo scorso giugno, era rivolto a Musei, Biblioteche e Archivi storici pubblici (sia accreditati nelle Organizzazioni regionali, sia in possesso dei requisiti richiesti per l’accreditamento) ma anche privati (solo se accreditati); Aree archeologiche, Parchi archeologici e Complessi monumentalialtri luoghi della cultura ancora da istituire e che avessero fatto richiesta di finanziamento per poter aprire al pubblico.

Potevano presentare domanda sia i proprietari delle strutture che i gestori i quali hanno potuto richiedere un contributo fino a un massimo di 300 mila euro (e comunque non oltre l’80% del costo complessivo per i soggetti pubblici e il 50% per i privati. Per le richieste presentate da comuni con meno di 15 mila abitanti e in dissesto finanziario è stato previsto il 100% della copertura dei costi) per diverse tipologie di interventi quali: manutenzione, miglioramento dell’accessibilità e fruibilità, sostegno allo sviluppo di tecnologie digitali, impiantistica, restauro ma anche interventi di arte contemporanea da realizzare all’interno dei luoghi della cultura, sia negli spazi interni che negli spazi loro antistanti.