Collalto Sabino – Il Castello Baronale di Collalto Sabino si impone e domina sulla valle del Turano e con lo sguardo nella Piana del Cavaliere fino alla capitale romana. Dopo una serie di gradevoli tornanti, il viaggio in questo suggestivo borgo sembra voler accogliere al meglio il visitatore. Un luogo dove la pace ti immerge e ti pone un panorama all’orizzonte che affascina e lascia tutto alle spalle.
Parcheggi peraltro comodi, un luogo dove tutto sembra essere al posto giusto. I giardini che dividono il curvone da dove si apprezza una vista mozzafiato.
Anche chi non vi fosse mai stato resta subito colpito da quanto d’intorno. Un bellissimo edificio incuriosisce e porta quasi come fosse un invito implicito alla salita verso il Castello Baronale. E sin da subito si capisce che si sta entrando in un luogo che potremmo definire magico.
L’arco con la sua murata perimetrale, che conduce al castello rende già bene l’idea, di ciò che si potrà apprezzare. Un borgo nel borgo in sostanza. A sinistra un negozio, dove la fiamma accesa di una stufa a pellets sembra voler scaldare il freddo pungente, secco e che però non disturba la mente impegnata a scrutare storia, cultura, beltà e fascino.
E poi si entra nella storia del cinema italiano, uno striscione dedica ad Angelo Novi, noto cultore della fotografia del cinema che ha fatto la storia d’Italia, e poi una serie di quadri, non foto, ma quadri, realizzati in maniera tale da resistere a piogge ed intemperie e che nel loro bianco e nero offrono spaccati di vita vissuta, grandi artisti che sono li’, molti ormai passati all’altra dimensione e che sembrano ancora vivere in questo luogo così intriso di emozione.
E da quelle pietre che trae sostegno una costruzione magnifica, il Palazzo Baronale. E qui lo sguardo si fissa su alcuni dettagli che rendono tutto ancorpiù suggestivo ed intrigante.
E da questo ponte levatoio con tanto di catene al seguito illuminato da un sole splendente che la fantasia cerca di scrutare le segrete stanze, gli anditi e gli spazi ivi custoditi nel corso di un tempo che sembra fermarsi. Un castello stupendo la cui edificazione viene ricondotta alla Famiglia Mareri e che nel corso della storia fu protagonista di una serie di vicissitudini di tenimento da parte di diversi casati e signorie. Fu nel 1641, che con l’azione del Card. Barberini, la struttura venne interessata da interventi di restauro. Preziosi marmi, nuovi pavimenti a mosaico ed una serie di altre realizzazioni che proseguirono per diverso tempo. Il palazzo è adiacente ad una fortezza che però sembra essere un unico corpo.
Il tutto coronato da una piazzetta stupenda dove anche qui il tempo sembra essere fermo, e ci si dimentica perfino del covid.
Anche in questo spazio ci sono i quadri fotografici del cinema italiano. Dopo qualche altro giro si decide di scendere, e si scopre un viaggio al contrario, poichè l’uscita lascia senza parole.
E quando si riparte per la discesa già si sà che ci si vorrà ancora tornare!
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