Roma – Continua con straordinaria partecipazione la mostra fotografica di Sebastião Salgado “Amazônia” ospitata al MAXXI Museo nazionale delle arti del XXI secolo e visitabile fino ad agosto 2022. Un’esposizione che farà il giro del mondo e dopo la tappa romana sarà la volta di Londra, San Paolo, Avignone e Rio de Janeiro. Sono impressionanti le monumentali immagini che il fotografo brasiliano ha scattato stabilendosi per settimane nei villaggi dell‘Amazzonia brasiliana, immortalando i paesaggi e i gruppi etnici del luogo.
Nelle sale espositive i visitatori si muovono con stupore e incredulità, quasi con timore reverenziale, mentre ammirano la potenza della natura e la sua bellezza incontaminata. La mostra è divisa in due parti: nella prima sono collocate le foto organizzate per ambientazione paesaggistica, mentre la seconda parte è dedicata alle diverse popolazioni indigene che Salgado ha fotografato durante i suoi viaggi.
La disposizione delle installazioni, accompagnata da un costante richiamo sonoro, favorisce un’immersione completa nella Foresta amazzonica. Le foto si susseguono con grande impatto visivo e nel sottofondo del fruscio degli alberi, del canto degli uccelli e del fragore dell’acqua si viene catapultati in una dimensione suggestiva e autentica.
Al centro della sala, gli spazi circolari dedicati alle popolazioni indigene ricordano delle “ocas”, le tipiche abitazioni nel cuore della giungla, così mentre si contempla la meraviglia della foresta si può “far visita” ai suoi custodi, facendo ingresso nelle loro “capanne”.
Nel corso dell’intera mostra sono esposte più di 200 fotografie che invitano a riflettere sulla necessità di proteggere questa risorsa universale insieme ai suoi abitanti. Se si pensa che a causa degli incendi e della deforestazione la Foresta amazzonica produce più CO2 di quanta ne assorba la situazione risulta decisamente drammatica.
Come Sebastião Salgado ha affermato: “questa mostra è il frutto di sette anni di vissuto umano e di spedizioni fotografiche compiute via terra, acqua e aria. Sin dal momento della sua ideazione, con Amazônia volevo ricreare un ambiente in cui il visitatore si sentisse avvolto dalla foresta e potesse immergersi sia nella sua vegetazione rigogliosa sia nella quotidianità delle popolazioni native. Queste immagini vogliono essere la testimonianza di ciò che resta di questo patrimonio immenso, che rischia di scomparire”.