Ricordiamo i nostri cari; “Ciò che più è amaro nel dolore di oggi è il ricordo della gioia di ieri” (K.Gibran)
Il 2 novembre suona come un giorno triste, forse il piu’ triste dell’anno. Dopo la festa di Ognissanti celebrata con la massima ritualità la Chiesa Cattolica commemora tutti i defunti. Ovunque si svolgono S. Messe in suffragio ed i cimiteri sono particolarmente puliti e curati per l’occasione e le tombe tutte fiorite. Ma esteriorità a parte, lo spunto è sicuramente di riflessione interiore sulla vita e sul mistero della morte. I defunti, i nostri cari che ci hanno preceduto fanno parte di un bagaglio di esperienze, di bene e di vita vissuta. Ricordare chi non c’è piu’ è in fondo una tortura dell’anima, poichè il dolore si può attutire con il tempo, ma i ricordi indelebili non si cancellano mai e lasciano sempre un magone dentro il nostro cuore. Riflettiamo dunque sui valori della cristianità, sulla necessità di poterci e doverci voler bene sulla terra.
Ciò che piu’ è amaro nel dolore di oggi è il ricordo della gioia di ieri. (K.Gibran)