Viterbo – “La struttura che ho il piacere di dirigere si chiama Unità operativa Terapia del dolore e cure palliative perché si incentra proprio sulla cura del dolore cronico e del dolore neoplastico e sulla cura di tutti quei dolori legati anche a quello che riguarda le malattie cronico-degenerative nella parte finale della malattia stessa, l’evoluzione biologica della patologia, quando non è più possibile curare ma è comunque possibile porre sempre dei rimedi, se non altro da un punto di vista sintomatologico, per una migliore qualità di vita”. Lo afferma alla Dire il direttore dell’Unità operativa di Terapia del dolore e cure palliative della Asl di Viterbo, Giovanni Siena.
“Il servizio- informa- si rivolge a tutti i pazienti in fase terminale di vita a causa di una malattia neoplastica ma anche per una malattia cronica-degenerativa, i cosiddetti ‘lungoviventi’, che comunque hanno una aspettativa di vita molto ridotta, diciamo verso l’anno, e si incentra proprio su questi pazienti per quello che è tutto il significato della palliazione, il ‘palium’, cercando di contenere il disagio provocato da tutta quella sequela di sintomi a cui vanno incontro questi pazienti dando loro una dignità di vita residua. Ci occupiamo inoltre del dolore cronico vero e proprio”.
Del team fanno parte anche il dottor Marco Morucci, la dottoressa Annette Huttner, la dottoressa Pasqualina Alongi, la coordinatrice e caposala, Paola Martini, e gli infermieri Maria Piacentini e Massimiliano Fumoso.
Siena ricorda che quella di Viterbo “è una provincia di 340mila abitanti e dal punto di vista della possibilità di pazienti che abbiano uno dolore cronico ci attestiamo intorno agli 80.000. Consideriamo che il trend del dolore cronico in Italia è pari al 26%”.
Tiene inoltre a sottolineare che “oltre ad un’attività di tipo ambulatoriale, quindi ospedaliera vera e propria, svolgiamo un’attività di tipo territoriale. Questo ci ha messo un po’ sotto pressione, perché sappiamo tutti cosa è accaduto negli ultimi due anni a proposito del Covid. Siamo però riusciti ad ottenere, ancora sul territorio, un aumento considerevole delle attività e delle prestazioni, che non sono soltanto la visita ed il suo follow-up, ma anche tutte le altre strutture che abbiamo messo in essere: dal teleconsulto alla telemedicina, tutto l’aspetto della medicina proattiva”.
Il direttore dell’Unità operativa di Terapia del dolore e cure palliative della Asl di Viterbo aggiunge che “siamo noi a telefonare ai pazienti, non aspettiamo che siano loro a farlo. Se nel 2020 abbiamo avuto 401 prestazioni sul territorio, nel 2021 siamo arrivati a 1.283. Ovviamente portiamo a casa anche tutte quelle attività che possono essere infiltrative per il controllo del dolore, con l’infermiere, la strumentazione, in genere un ecografo, e facciamo a casa quello che potrebbe e dovrebbe essere fatto in ospedale. La nostra azienda ha puntato molto sull’ospedale a casa, a domicilio del paziente, laddove, ovviamente, queste cose possono essere realizzate”.
Il direttore Siena si sofferma poi sulle modalità per attivare la terapia del dolore le cure palliative aziendali, spiegando che “è semplicissimo, perché basta che il medico di famiglia faccia una richiesta attraverso la ricetta dematerializzata o su una ricetta rossa, con la dicitura ‘visita domiciliare per terapia del dolore’, per l’esattezza ‘visita anestesiologica’. In alternativa si può chiamare direttamente il nostro centro con una semplice telefonata diretta o è possibile inviare una email all’indirizzo di posta elettronica [email protected]. Noi ci attiviamo immediatamente, ci mettiamo subito in moto. Siamo quattro colleghi che governiamo il territorio ma anche le attività ospedaliere, diciamo che abbiamo un bel da fare. Abbiamo attivato questa reperibilità telefonica per stare accanto ai pazienti h24. E questa iniziativa è nata proprio nel periodo pandemico, quando eravamo tutti chiusi in casa, in maniera tale che il paziente con dolore cronico si vedesse completamente abbandonato al proprio dolore. Abbiamo inoltre realizzato un piccolo opuscolo dal titolo ‘Terapia del dolore e cure palliative’, che è stato distribuito a tutti i medici di medicina generale, alle farmacie e man mano viene dato ai pazienti che approdano nella rete della terapia del dolore, perchè abbiamo costituito anche una rete di prossimità e quindi abbiamo degli ambulatori il più vicino possibile al paziente”.
Questo il presente. Per quanto riguarda gli obiettivi futuri il direttore Siena si augura infine di “incrementare notevolmente la telemedicina, riuscire ad arrivare anche dal punto di vista informatico al letto del paziente con tutta quella strumentazione per poter fare tutto a casa, così come stiamo facendo con i vari pc nei distretti ospedalieri e quindi chiudere il tutto a livello domiciliare. Noi sogniamo in grande e i risultati stanno concretizzando questi sogni”, conclude.