ROMA – I Carabinieri della Compagnia CC Roma Casilina hanno arrestato un 29enne romano, già con precedenti, in esecuzione di un’ordinanza di applicazione di misura cautelare personale in carcere, emessa dal Gip del Tribunale di Roma, perché gravemente indiziato per i reati di usura ed estorsione, con l’aggravante di aver commesso il reato in danno di persone che si trovano in stato di bisogno.
Le indagini, condotte dai militari del Nucleo Operativo e della Stazione CC di Roma Centocelle, sono state avviate nel mese di maggio dello scorso anno a seguito della denuncia presentata dal marito della vittima, un’operaia di origini romane la quale, a causa di difficoltà economiche, nel mese di dicembre del 2020 si era rivolta all’indagato per ottenere un prestito di 4.000 euro. Nonostante la donna fosse riuscita a restituire la metà del debito in poco tempo, il 29enne ha comunque preteso la somma di 1.000 euro a titolo di interessi per la restante parte che, nei mesi a seguire, sono lievitati fino a raggiungere dapprima la somma di 40.000 mila euro, successivamente diminuita a 20.000 euro e infine, su preghiera della donna, ulteriormente diminuita a 6.000 euro. A fronte di queste pretese, la vittima è riuscita a restituire al suo aguzzino, la somma complessiva di 8.000 euro fino al mese di maggio 2021, quando l’uomo, telefonicamente, ha preteso la somma di ulteriori 15.000 euro che la donna si è rifiutata di versare trovando il coraggio di raccontare tutto al marito.
Le attività investigative, coordinate dalla Procura della Repubblica di Roma, hanno fatto emergere il clima di assoggettamento e di omertà che l’indagato sarebbe riuscito a imporre sulla vittima attraverso continui comportamenti vessatori, sfociati, talvolta, in delle vere e proprie aggressioni fisiche. In una di queste circostanze, infatti, la donna ha raccontato di aver subito delle percosse dal 29enne che le avrebbero procurato una grossa ecchimosi su una gamba e un’escoriazione su uno zigomo.
Arrestato dai Carabinieri del Nucleo Operativo e della Stazione CC di Roma Centocelle, l’uomo è stato tradotto in carcere.
L’indagato è da ritenersi presunto innocente in considerazione dell’attuale fase del procedimento – indagini preliminari – fino a un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile.
Sfuggire alla trappola degli usurai o estorsori è possibile, occorrono coraggio e fiducia nelle Istituzioni per non rimanere soli. Vincere la paura delle minacce e delle ritorsioni significa saper chiedere aiuto, presentando denuncia presso le preposte Autorità Giudiziarie o presso qualsiasi presidio delle Forze dell’Ordine.