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Stazione Tiburtina verso il rilancio come la “Defense romana”

L'assessore capitolino Maurizio Veloccia, intervistato dalla Dire, parla del nuovo assetto urbanistico dell'area

ROMA – Non più tardi di un anno mezzo fa la Dire svelò in anteprima il masterplan del nuovo centro direzionale previsto nell’area est della stazione Tiburtina. Titolò ‘ecco la Defense di Roma’. A che punto siamo con questo intervento? Ci saranno modifiche rispetto all’approccio progettuale del M5s? Ne abbiamo parlato con Maurizio Veloccia, assessore capitolino all’Urbanistica.

“Con Fs sistemi urbani (Gruppo Fs) abbiamo riavviato il ragionamento sul piano di assetto della Tiburtina, così come delle altre stazioni, appena ci siamo insediati. Allo studio c’è un’ipotesi di modifica importante rispetto a quanto era stato presentato l’anno scorso, che era una proposta preliminare e che non aveva ancora tutti gli studi a supporto. Quella prima ipotesi proponeva, comunque, una strategia che era quella di una densificazione dell’area della stazione Tiburtina, con un nuovo skyline che quel masterplan immaginava come una specie di fronte che sembrava quasi voler prolungare dall’altra parte della stazione l’edificio di Bnl. Dal punto di vista strategico la filosofia della densificazione è condividibile e giusta”.

– Arriverà un nuovo quartiere direzionale e un nuovo skyline. Ci sono anche garanzie che arriveranno effetti positivi per il quartiere e i cittadini?

“Ovviamente stiamo valutando bene tutti gli aspetti di sostenibilità e di ritorno al territorio di questo nuovo quartiere direzione. È previsto un ponte pedonale che unirà le due aree a cavallo dei binari, Tiburtina e Bologna, e soprattutto il grande parco pubblico attrezzato. Parlando con Fs Sistemi urbani ho detto loro che non possiamo sospendere le operazioni di bonifica già previste in attesa che si completi il procedimento di variante. Il parco va fatto subito. Ricordo comunque che tutto il quadrante Tiburtina-Pietralata è interessato da interventi di carattere pubblico. Penso, ad esempio al tram dal Verano alla stazione, all’arrivo de La Sapienza, che qui sposterà Ingegneria, e al nuovo studentato. Dall’altra parte dei binari è stata appena firmata una convenzione tra FS Sistemi Urbani – Gruppo FS Italiane, Comune di Roma e i privati che stanno realizzando un nuovo hotel e che prevede anche un parcheggio pubblico molto grande, da 384 posti, che sarà molto utile per tutti. Inoltre va fatto anche un ragionamento sulle aree da dove verranno spostati i volumi che andranno a densificare Tiburtina. Penso, ad esempio, alle aree di Trastevere-Gianicolense. Non possiamo lasciare incolte quelle zone”.

 Arriva, dunque, un nuovo hotel internazionale per Roma. E poi si sa che il nuovo centro direzionale ospiterà il nuovo Hq di Fs. Avete già altri possibili enti o gruppi interessati a realizzare una nuova sede lì?

“Ci sono varie ipotesi in campo. Noi come pubblico non facciamo intermediazione ma dobbiamo creare tutte le condizioni affinché un investitore possa arrivare a Roma ed avere certezze su tempi. E’ stata avanzata l’ipotesi del politecnico nell’ex Sdo di Pietralata, ma si vedrà. E sempre nell’ex SDO di Petralata aprirà la nuova sede dell’ISTAT“.

– Torri un po’ più alte di quelle ipotizzate fin qui potrebbero essere più attrattive per la città ma anche per un investitore interessato ad aprire una sede a Roma?

“A Roma ogni quartiere è una città a se. Io non ho un pregiudizio ideologico sul verticale. Anzi. Ma va calzato nei quadranti giusti. Mai stato contrario alle torri di Libeskind, ad esempio. In alcuni contesti ci si può lavorare, non mi scandalizzerebbe affatto andare in verticale. Nell’epoca post Covid c’è la necessità di maggiori spazi per le persone, anche se non si tornerà al 100% in presenza. Questi spazi si possono trovare magari con minor consumo di suolo, ma sempre con un contemporaneo attrezzaggio del suolo non consumato”.

– È presto per ipotizzare l’ingaggio di nuovi architetti internazionali che diano lustro all’intervento?

“Per ora si. Ad oggi lo studio Desideri sta lavorando sul piano di assetto. Ci vuole qualità e un profilo architettonico omogeno. Chiederemo questo nel confronto con Fs per la definizione del nuovo piano di assetto. A maggior ragione se si vuole provare ad andare un po’ in elevazione”.

– A quando novità ed annunci ufficiali su questo progetto?

“La nostra idea è arrivare nei prossimi mesi ad una nuova ipotesi di piano di assetto per la Tiburtina che possa essere portata ad un accordo di programma che coinvolga anche la Regione e il ministero. La realtà, però, è che quello tra Tiburtina e Pietralata, area interessata anche dal progetto di housing sociale f555, prima ancora degli annunci è un quadrante che si sta già trasformando grazie, in primis, agli investimenti pubblici. È quello che si sta smuovendo di più a Roma insieme a Tor Vergata”.

– Si riferisce al fatto che a Tor Vergata, in caso di vittoria, arriverà Expo?

“Non solo. Penso anche allo sviluppo dell’università e al recupero delle vele di Calatrava con un tavolo consolidato dal’inizio del nostro mandato con l’agenzia del Demanio, con cui stiamo ipotizzando un piano di recupero e di gestione. Inoltre Tor Vergata sarà riconnessa alla città con un nuovo tram. Più o meno come Tiburtina con il tram verso il Verano, anche se in questo caso Tiburtina è messa ancora meglio per la presenza di metro B, stazione ferroviaria, l’Av e autostrada”.

– Queste della Tiburtina, in effetti, sembrano le condizioni perfette per metterci anche il nuovo stadio…

“Su questo non mi pronuncio. Ancora dobbiamo avviare un confronto di merito con la Roma. E se lo vorrà anche con la Lazio”. (www.dire.it)