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L’Aquila, Pezzopane: “Prosegue smantellamento ospedale, non lo permetterò”

L’Aquila. “Già a gennaio avevo denunciato quanto stava accadendo a Neurologia con il taglio dei posti letto, ma il sindaco fece orecchie da mercante urtandosi assai della mia giusta protesta. Dopo due mesi dalla mia denuncia si sveglia e richiama timidamente il direttore generale da lui scelto, mentre evita clamorosamente di battere i pugni sul tavolo del presidente Marsilio”. Così la deputata Stefania Pezzopane torna sulla difficile situazione che sta attraversando la sanità aquilana con lo stato di disagio e le carenze in particolare nell’ospedale aquilano.

“Ho lanciato giorni fa l’allarme per pneumologia senza primario da troppo tempo”, prosegue, “probabilmente tra qualche mese se ne accorgeranno anche altri e ne rimarranno colpevolmente molto stupiti. Ho denunciato giorni fa quanto sta accadendo a Chirurgia ed Anestesia, sperando in una vampata di orgoglio della destra aquilana piegata nelle logiche di potere e di acquiescienza al Presidente di FdI. Mi è giunto un altro allarme riguardante neurochirurgia funzionale che nell’ospedale dell’Aquila ha una straordinaria eccellenza che però soffre da due anni un iter bloccato da Regione ed Asl. Sto parlando di un vanto per la sanita’ abruzzese, ma soprattutto di una ragione di speranza per tanti malati di Parkinson provenienti da tutta Italia. Un immobilismo insopportabile e sospetto, che alimenta il brutto pensiero che si celino interessi contrapposti alla nostra sanità, che bloccano questo percorso che permetterebbe a molti pazienti di recuperare salute e vita”.

“Il Centro di eccellenza neurochirurgia funzionale dell’Aquila ha ottenuto il riconoscimento dell’Associazione nazionale Parkinson come Centro Parkinson Terapie Avanzate Abruzzo (Accademia Limpe-Dismov) e anche il nullaosta alla convenzione con l’Arma dei carabinieri”, incalza. “Ci siamo tutti emozionati quando il paziente Erminio è tornato a suonare la chitarra dopo anni di sofferenza e questo grazie ai neurochirurghi dell’ ospedale aquilano che gli hanno applicato, un elettrostimolatore nel cervello. Oltre a Erminio anche tanti altri pazienti hanno ritrovato la speranza e per l’ ospedale significa anche mobilità attiva. Risultati straordinari solo da ammirare e sostenere. Invece di correre per mandare avanti questo percorso di successo, è tutto drammaticamente fermo, bloccato in Regione. Fermi gli interventi, il centro rischia di morire e finire altrove nell’indifferenza o peggio nelle logiche di smantellamento dell’ospedale. È ferma anche la convenzione tra l’ Arma dei Carabinieri e la Asl: infatti si attende ancora la sigla del protocollo arenatosi negli uffici della Asl 1. Era piaciuta l’iniziativa alla Assessora Veri prodiga di dichiarazioni alla stampa, che aveva parlato positivamente della collaborazione tra i modelli assistenziali della sanità militare e di quella civile , ma alle parole non sono seguiti i fatti. Quando si tratta della sanità aquilana tutto si perde nei meandri, proliferano gli ostacoli, le dimenticanze si sovrappongono alle esigenze. Sono bastati 3 mesi per fare un ospedale a Pescara, ma non bastano due anni per siglare una Convenzione”.

Questo metodo ha gravi conseguenze sanitarie e sociali. Ma non sottovalutiamo l’aspetto umano, i malati di Morbo di Parkinson ed i familiari vedono allontanarsi una possibilità di cura avanzata, solo perché nel chiuso sistema di potere impiantato dalla destra nella sanità aquilana non c’è spazio per le cose utili ai cittadini. Non permetterò che questo accada e richiamo la Regione, la Asl ed il Sindaco dell’Aquila alle loro responsabilità”, conclude.