ROMA – ‘La tana dei cuccioli’ al Pigneto è una ex bocciofila abbandonata che un gruppo di genitori ha deciso di ripulire trasformandola in un parco giochi per bambini. “Dopo essere stato abbandonato era diventato un luogo di ritrovo per tossicodipendenti- racconta all’agenzia Dire Laura Magno presidente ‘Associazione L’erba voglio’- che avevano rotto tutti i lampioni per rendere questa una zona oscura”. E così “paletta e secchiello- continua Laura- noi genitori abbiamo deciso di ripulirlo per dare ai bambini del quartiere l’occasione di avere un luogo verde dove incontrarsi e giocare“.
Dopo una prima fase i genitori hanno deciso di riunirsi in un’associazione che poi è diventata una onlus anche perchè lo scopo non è semplicemente di creare uno spazio verde, ma è quello di “riuscire a creare un posto inclusivo– precisa la presidente dell’associazione- un’opportunità per il quartiere, per tutti, per i bambini e anche per gli adulti”. Anche per questo organizzano tutta una serie di attività che spaziano dai laboratori di educazione ambientale per i bambini alla piantumazione passando per le attività con i genitori “che aiutano a sostenere le famiglie”. Anche perché il Pigneto è un quartiere “popolato da non autoctoni e che quindi non hanno i nonni qui a Roma su cui poter fare affidamento- sottolinea Laura- e anche da persone straniere quindi il fatto di creare un punto di socializzazione e di inclusione è molto importante. Il parco diventa la nostra famiglia”. Ma come si finanzia un parco autogestito? “Prima della pandemia avevamo creato una tessera associative- spiega la presidente- che proponiamo ogni anno e poi durante i vari incontri che organizziamo chiediamo un contributo”. Questo permetteva di mandare avanti le attività coprendo le spese di manutenzione del parco, dei materiali e dei laboratori che venivano offerti gratuitamente a chi magari non si poteva permettere neanche un piccolo contributo. Nel periodo della pandemia “non abbiamo potuto organizzare nulla- spiega- e quindi abbiamo deciso di partecipare a diversi bandi pubblici vincendoli quasi tutti. Quei fondi ci hanno aiutato a finanziare alcune attività come ad esempio la sabbiera che aiuta i bambini a imparare facendo o i giochi in auto costruzione. Infatti abbiamo costruito dei giochi che sono multifunzione, dalle sedute allo scivolo alla lavagna, e soprattutto sono stimolanti per i bambini”. All’associazione compete la manutenzione dei “beni orizzontali quindi la pulizia e la manutenzione del parco mentre la parte verticale quindi le luci, la fontanella, l’acqua sono spettanze del Comune che però solo per avere le lampadine ci ha fatto attendere 4 anni- conclude Laura- Non abbiamo l’acqua al parchetto è una promessa che ci viene fatta ogni anno e che ogni anno puntualmente non viene mantenuta, quindi ogni volta dobbiamo portarla noi da casa e le piante che ci sono vivono con l’acqua piovana”. (www.dire.it)