TAGLIACOZZO – Una cornice stupenda, una temperatura ideale ha caratterizzato la serata di ieri nella bella Tagliacozzo. Il sindaco Vincenzo Giovagnorio sui social ha pubblicato un ricordo autentico che testimonia i sentimenti di una normalità ritrovata, nel pensiero del 2020, che di seguito viene integralmente riportato:
“Ricordo il Venerdì Santo 2020… era il 10 aprile, quell’atmosfera sospesa, silenziosa, in una luce vespertina e rosea dalla quale traspariva solo il canto degli uccelli e quei suoni della natura che ormai ognuno di noi aveva dimenticato… era il primo anno, dopo secoli, che, a causa della pandemia, eravamo costretti ad interrompere le nostre tradizionali devozioni, neanche la Liturgia in Chiesa fu celebrata in presenza; prigionieri di un accidente che non avremmo mai immaginato, che non conoscevamo, che non comprendevamo ancora a pieno, che sarebbe durato ancora mesi.
Poi il Venerdì Santo dell’anno scorso, il 2021, qualche possibilità in più; la libera circolazione; le funzioni in Chiesa, il vociare delle strade e delle piazze con l’usuale frequentazione.
E infine quest’anno… siamo tornati alle nostre Tradizioni, alle nostre devozioni antiche, nobili, emozionanti. Tutti desideravamo, tanto, ripercorrere i tracciati delle nostre Processioni, compire di nuovo quegli usuali gesti, movenze, cari al cuore e allo spirito.
Questa sera – la sera di Venerdì Santo – Tagliacozzo palpitava di nuovo di un’intensa e coinvolgente emozione; si beava di un solenne silenzio che rendeva l’evento vieppiù austero e corale.
Grazie alla Madre D. Donatella Di Marzio, Badessa del Monastero delle Benedettine dei Santi Cosma e Damiano che ha voluto donarci un intenso e vibrante messaggio di spiritualità e di pace. Grazie alle parole di speranza e di fiducia del francescano Padre Carmine Terenzio. Grazie al nostro Parroco Don Ennio Grossi che con impegno non comune, ieraticità innata, cattolicità e intensità di spirito, sta encomiabilmente conducendo le nostre comunità parrocchiali che ormai, per il suo impegno, palpitano con un unico cuore.
Consideriamo tuttavia che purtroppo i dolori dell’umanità, che trovano origine dal Sacrificio divino, non sono terminati, si rinnovano i calvari, gli strazi delle madri, le morti ingiuste, l’uomo usa violenza all’uomo, l’uomo soccombe sotto i colpi del più forte.
Pace al mondo, pace all’umanità, pace nei cuori di tutti: degli aggressori e degli aggrediti… e tutti vincitori, perché tutti vittime! Tutti vincitori perché tutti destinati alla Risurrezione inaugurata da Colui che ha vinto il male e la morte con la Vita gloriosa e senza fine.
ph: Raffaele Castiglione Morelli