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A24 Roviano, la barriera paramassi evita il caos nell’esodo di Pasqua

Da oggi riprendono i lavori di messa in sicurezza del tratto franoso

ROVIANO – A sole due settimane dalla caduta di massi sull’autostrada A24 nei pressi di Roviano, il tratto colpito dalla frana è stato riaperto a doppia corsia in entrambe le direzioni. Un risultato conseguito, lavorando giorno e notte, dai tecnici del Gruppo Toto, in coordinamento con il personale di SdP, che hanno installato una speciale barriera paramassi in tempo per il lungo fine settimana di Pasqua. Ancora una volta, le sinergie di gruppo hanno permesso di sanare una situazione di pericolo su una tratta dell’autostrada, quella tra le uscite di Carsoli/Oricola e di Vicovaro/Mandela, progettata e costruita in un’area di frana oltre mezzo secolo fa e che andrebbe ricostruita in variante, come infinite volte rappresentato al Ministero concedente.

Per riaprire l’autostrada, SdP è stata immediatamente attivata con una soluzione temporanea, un muro in cemento installato in sole 30 ore, che ha consentito di tamponare l’emergenza e di riaprire al traffico in entrambe le direzioni, anche se su una sola corsia. Ora una speciale rete paramassi ha permesso di ripristinare una circolazione a pieno regime su entrambe le carreggiate. La rete, con un’estensione di 60 metri e un’altezza di 6 metri, è stata collaudata per assorbire fino a 5.000 kJ grazie ad un dispositivo di dissipazione dell’energia prodotta dalle frane. È stata installata in piena sicurezza da rocciatori esperti in costante coordinamento con operatori che monitoravano in tempo reale segnali di ulteriori distacchi a monte.

Sono stati installati i montanti per estendere la barriera paramassi per altri 100 metri a monte e a valle dell’area di frana, dove il pericolo non è immediato ma va prevenuto. I lavori sono stati sospesi per consentire la piena fruibilità in sicurezza dell’autostrada nel periodo pasquale. Riprendono oggi martedì 19 aprile, con possibili riduzioni di carreggiata e riaperture complete in corrispondenza dei fine settimana.

SdP si è mossa ancora una volta per prima e da sola, in un clima di costante emergenza, perché manca da quasi 10 anni lo strumento di programmazione economica che regola i rapporti tra Concessionaria e Concedente e indica gli interventi prioritari, il PEF. In attesa dell’approvazione, dopo 18 progetti e simulazioni inviate da SdP ai Ministeri competenti, la tratta tra Carsoli e Vicovaro, giunta a fine vita, era stata recentemente inclusa dal Commissario straordinario nella lista dei progetti più urgenti, per cui sono già da oggi disponibili i primi 800 milioni di euro. Ma la burocrazia ritarda l’apertura del cantiere per la tratta in variante, sorda e impassibile di fronte a tutti i segnali che ci ricordano che il tempo è già scaduto.