Avezzano. Il cielo di Avezzano è tornato a illuminarsi con i fuochi di Maria Madonna di Pietraquaria. Dopo due anni nella notte che precede la giornata dedicata alla patrona della città gli avezzanesi hanno riscoperto la tradizione dei focaracci. Un momento di condivisione e di aggregazione che per due anni a causa del covid si era fermato.
Questa sera in tanti si sono ritrovati nei fuochi organizzati nelle parrocchie e nelle aree private per omaggiare la Madonna di Pietraquaria. Una notte molto attesa che ha riunito tutti intorno ai focaracci facendo rivivere la tradizione.
Molti i fuochi storici che non sono stati accesi lasciando un vuoto che, probabilmente, sarà colmato nei prossimi anni. Non solo lo storico focaracci del rubgy, ma anche tanti altri punti di riferimento per gli avezzanesi sono mancati come la storica fiaccolata sul Salviano. Quelli delle parrocchie e di alcune zone popolari di Avezzano, però, si sono accesi e hanno richiamato centinaia di fedeli.
Tante le misure di sicurezza in vigore e i controlli da parte delle forze dell’Ordine. Oltre all’obbligo di utilizzare la mascherina in tutti i fuochi della città, gli avezzanesi sono stati anche invitati a non accendere i falò in prossimità delle abitazioni (almeno 30 metri di distanza), a non utilizzare materiali altamente infiammabili e a delimitare le aree con le transenne per questioni di sicurezza. L’amministrazione comunale ha lavorato per settimane, in sinergia con gli uffici comunali e in collaborazione con il comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, per fare in modo che la notte dei focaracci potesse tornare a vivere.
Emozione e coinvolgimento nella parrocchia della Madonna del Passo con il rosario recitato dai bambini, in quella della Santissima Trinità con i volontari che per giorni hanno raccolto la legna da ardere e i giovani che hanno animato la serata con le chitarre, e in quella di San Rocco, di San Giovanni, della Cattedrale e dello Spirito Santo dove hanno fatto tappa anche gli sportivi della “Fiaccolata podistica dei focaracci di Avezzano”. Una notte e una città che tornano a vivere tra il sacro e il profano guardando al futuro dopo due anni bui.