ARSOLI – La chiesa parrocchiale del SS. Salvatore è stata edificata con la venuta ad Arsoli della famiglia Massimo alla fine degli anni 1570, quando la suddetta famiglia comprò, su consiglio di San Filippo Neri, il feudo di Arsoli lasciato a sua volta dai Zambeccari. Fu edificata nel 1581, sul luogo della medesima, su disegno di Giacomo della Porta, presentando così la sua facciata monumentale di rigore rinascimentale simile alle chiese Romane da lui edificate. Nonostante il passare dei secoli, l’interno si presenta ancora semplice e austero, ma ricco di opere d’arte quali: la Trasfigurazione, sull’altare maggiore attribuita al Domenichino; nel presbiterio due tele seicentesche di autore ignoto raffiguranti la flagellazione di Gesù e la Caduta sotto la Croce; la tela di Marco Benefial del 1745 riproducente il Miracolo operato da San Filippo Neri a Paolo Massimo il 16 marzo 1583; una copia della sacra sindone risalente probabilmente al 1600; la Cappelletta di Nostra Signora di Guadalupe con la sua Macchina processionale, e delle tele dipinte da Ciotti nel 1931. Sono presenti inoltre un bel Crocefisso ligneo, un organo a canne del 1600 che sormonta la Bussola di ingresso della chiesa riccamente scolpita.
Il Castello Massimo e i monumenti. Fra gli edifici più interessanti del paese è il Castello Massimo, il cui nucleo originario risale al secolo IX: ha una mole imponente e domina, insieme alla parrocchiale, tutto l’abitato di cui caratterizza il profilo. Tra i numerosi ampliamenti e modifiche sono da ricordare quelli fatti dal Vignola e, alla sua morte, da Giacomo Della Porta, che lasciò la sua impronta anche nella chiesa del SS. Salvatore. Al suo interno sono conservati oggetti artisticamente e storicamente validi, quali strumenti musicali, armi d’epoca e alcuni documenti antichi. In uno dei saloni è da rilevare la presenza di affreschi, eseguiti tra il 1500 e il 1700, di soggetti che si richiamano alla classicità e al cristianesimo. Vicino al castello è notevole la Villa con un ampio giardino all’italiana e con numerose fontane. Qui si trova la cappella di Santa Maria di Belmonte, tomba della famiglia Massimo, arricchita dalla presenza di una statua della dea Roma sedente che proviene dagli scavi delle Terme di Costantino a Roma. Dietro il giardino si allarga un grande parco. Lungo il viale che porta alla cima del Belmonte si incontra un castelletto che ospita un museo di reperti archeologici della zona. In paese, nella piazza Valeria, è conservata una colonna miliare che segnava il trentottesimo miglio dell’antica via Valeria. Sopra è posta una fenice di bronzo, stemma del comune di Arsoli, che ha come motto “Post fataresurgo”. Per una strada a scale si raggiunge la parrocchiale del SS. Salvatore, ristrutturata su disegno di Giacomo Della Porta (1574). Sull’altare maggiore è la Trasfigurazione, opera del Domenichino e in un altare sulla destra la Nostra Signora di Guadalupe, che non presenta grande valore artistico, ma è legata alla devozione per il gesuita giunto fin qui da Roma attraverso la via Valeria. La piccola chiesa di San Rocco, che sorge nel borgo omonimo, conserva affreschi del Cinquecento purtroppo alquanto rovinati.