RIOFREDDO – La chiesa antica ha conosciuto diverse fasi costruttive; dal XI al XVIII secolo. “L’antica chiesa arcipretale di Riofreddo dedicata a San Nicola di Bari era situata dove ora esiste la moderna, vicino la Porta e fuori delle mura dell’antica Rocca. La rozza facciata orientale aveva due porte che davano l’ingresso separato agli uomini e alle donne era corredata di sette cappelle con altari senza sfondo, senza navate, senza disegno. Oltre le sei sepolture delle famiglie distinte del paese, ve n’erano un filo di mezzo per la comune del popolo. Rimane incerta l’epoca della edificazione, e non vi sono documenti se era stata consacrata”. “Questa fabbrica così rozza e malissimamente tenuta, che formava l’idea d’una chiesa rurale, cambiò alquanto d’aspetto per la pietà della famiglia Blasi di Riofreddo, e per la munificenza del sempre commemorabile Arciprete De Felicibus, prese la nobil forma che ha presentemente”. Tratto da B. Sebastiani, memorie principali della terra di Roviano del 1830 ca. Domina il paese la possente mole del Castello Colonna, ora dei Pelagallo, fiancheggiato da due torrioni cilindrici, e funzionalmente restaurato. Degno di menzione è l’Oratorio dell’Annunziata, di costruzione romanica ascrivibile al XIII secolo, nella quale sono custoditi pregevoli affreschi di Arcangelo di Cola da Camerino, fra i quali un’Annunciazione (nella parete di fondo e un Cristo in gloria fra angeli, santi ed evangelisti sulla volta). Accanto alla chiesa sorge l’edificio dell’antico Ospitale attualmente sede del comune, della Società riofreddiana di storia, arte e cultura e della Fondazione Sante Garibaldi. L’ingresso sud del borgo medioevale è chiuso dal Portale di Santa Caterina in pietra locale, finemente lavorata, con arcata a tutto sesto. Monumenti che attestano il passaggio di personalità nel corso degli anni sono il Castello di Garibaldi eretto da Ricciotti Garibaldi, bassa costruzione fiancheggiata da torri cilindriche in cattivo stato di conservazione, e la casa dove visse e scrisse parte delle sue opere il musicista Gaetano Donizetti.
A poca distanza dal centro abitato sorge la fonte Limosa le cui acque sono dotate di proprietà terapeutiche. Fra le feste tradizionali la più importante è quella dedicata al patrono San Giorgio con solenne processione, fuochi artificiali, ballo della pupazza, innalzamento di mongolfiere e giochi popolari in piazza. Tale manifestazione viene ripetuta il giorno dedicato alla Madonna dei fiorentini. La prima domenica di settembre si svolge la secolare fiera di merci e bestiame con la vendita di prodotti artigianali locali. Antichissima cerimonia è la “Pastorella” che, la notte di Natale, rievoca la nascita del Redentore; numerose persone con il costume tradizionale del paese entrano in chiesa a mezzanotte precisa, recando in dono prodotti tipici del luogo quali capretto vivo, pane e formaggio e intonando, con l’accompagnamento delle zampogne, antichi canti natalizi dialettali. A perenne ricordo del titolo di proprietà della chiesa, il sindaco, o un suo delegato, prende posto nella navata centrale al lato dell’altare maggiore.