A Viterbo nasce il centro di contrasto alla resistenza agli antibiotici
Donetti (Asl Viterbo): "Vivere la salute secondo un approccio One Health"
ROMA – L’Organizzazione mondiale della sanità propone il concetto ‘One Health’ come piattaforma di riferimento multisettoriale per la prevenzione e l’organizzazione sanitaria globale, un approccio culturale, strategico e di monitoraggio in cui uomo, animali e territorio sono componenti di un unico e interconnesso ‘ecosistema salubre’. Ma cosa deve accadere nel concreto affinché questo ecosistema esista e sia monitorato con puntualità? Come si devono attrezzare le comunità nazionali e i sistemi sanitari e produttivi per governare con un reale approccio di salute globale? Su questi temi oggi si è tenuto ‘La Salute è un bene unico. One Health e modelli di gestione integrata sul territorio: il caso Viterbo‘, un evento di approfondimento multidimensionale che ha caratteristiche uniche in Italia.
Proprio a Viterbo è stato infatti attivato l’innovativo ed inedito Centro di Contrasto all’antimicrobico-resistenza, che situa le sue progettualità ed azioni all’interno della logica One Health connettendo in un’unica governance il benessere degli uomini, del territorio e degli animali, con il contributo di medici, veterinari, strutture territoriali della sanità, realtà produttive e della grande distribuzione.
“La resistenza agli antibiotici- ha commentato l’assessore alla Sanità della regione Lazio, Alessio D’Amato– è uno dei più importanti problemi emergenti di sanità pubblica. Sin dalla loro scoperta, ormai circa 100 anni fa, gli antibiotici hanno salvato la vita a milioni di persone. Purtroppo, però, l’utilizzo continuo e a volte eccessivo di antibiotici ha fatto sì che i batteri siano diventati resistenti ai farmaci che, in alcuni casi, hanno cominciato a perdere efficacia. La nascita del centro di contrasto è dunque un’ottima notizia che va nella giusta direzione’.
Il modello di Viterbo è stato illustrato da Alessandro Pastore, Coordinatore del Centro di Contrasto all’Antimicrobicoresistenza, e Nicola Ferrantini, Direttore f.f.
U.O.C. Sanità Animale e Igiene degli Allevamenti.
Il Centro di contrasto all’antimicrobicoresistenza della Asl di Viterbo costituisce una struttura di coordinamento incardinata nel Dipartimento di Prevenzione dell’Azienda Sanitaria. Opera con lo scopo di dare impulso al raggiungimento degli obiettivi strategici individuati nel Piano Nazionale di contrasto all’antimicrobicoresistenza (Pncar) e nei Piani nazionale, regionale ed aziendale della prevenzione, attraverso la gestione di programmi specifici in materia di formazione/informazione di professionisti sanitari, stakeholder e cittadini; sorveglianza e monitoraggio nell’utilizzo degli antibiotici; ricerca e innovazione. Il Centro oggi opera in particolare sui Critically Important Antimicrobials-Ica, antibiotici di importanza critica per l’uomo e individuando nuovi ambiti di ricerca o implementando i programmi già in atto con lo scopo di acquisire nuovi dati e informazioni.
“Oggi abbiamo presentato uno dei modelli della Asl di Viterbo, il modello del Dipartimento di prevenzione, il modello del Centro di antibioticoresistenza- ha spiegato il direttore generale della Asl di Viterbo, Daniela Donetti- ma la funzione della giornata non è questa perché con Mariapia Garavaglia, che ringrazio, ci siamo dette che si tratta di un tema così importante che doveva essere portato avanti perché emergente. È un tema che non può essere affrontato in urgenza ma con attività di programmazione e azione sinergica, in quello che viene definito l’approccio One Health, un approccio dove effettivamente la salute umana, la salute animale e la salute ambientale sono fortemente interconnesse”. “Molto spesso, però- ha proseguito- l’agenda dei decisori politici non è sempre così concretamente attiva, la tempistica non è sempre così concreta rispetto a questo elemento. I decisori politici siamo tutti noi, innanzitutto la pubblica amministrazione, non solo la sanità ma gli enti locali, le regioni, nelle nostre attività normative e regolatorie, programmatorie ed attuative e abbiamo l’obbligo di fare in modo che questa agenda sia fortemente concreta. I decisori politici sono anche gli imprenditori privati e poi, come dicevo, siamo tutti noi, che dobbiamo essere fortemente consapevoli di quali sono i determinanti della nostra salute, di come l’ambiente incide fortemente sulla nostra salute”.
“In questo contesto- ha sottolineato Donetti- l‘Asl di Viterbo si colloca in due di queste categorie: la prima è quella che è un soggetto pubblico e quindi ha l’obbligo di attuare quelle azioni regolatorie, programmatorie ed attuative proprio per inserirsi in modo tempestivo in questa agenda, che deve essere così importante. La seconda è che noi siamo una comunità, siamo principalmente una comunità di cittadini, quindi tutti noi dobbiamo essere fortemente consapevoli di quelli che sono i determinanti della nostra salute e come soggetti privati, come individui dobbiamo essere portatori di questo approccio One Health”. (www.dire.it)