ARSOLI – Da Alessandro Proietti comitato civico ARSOLibera riceviamo ed integralmente pubblichiamo”:
“Finalmente la pessima idea di realizzare un Centro Raccolta Rifiuti in Via Aprutina è ormai naufragata.
Il parere negativo della Soprintendenza è chiaro e inesorabile, e ricalca esattamente le ragioni che il comitato civico ARSOLibera aveva posto alla base del proprio dissenso e insistentemente manifestato agli Amministratori Comunali.
Con ostinazione ed arroganza avevano tentato ogni strada pur di tirare dritto.
L’ultimo tentativo è stato la convocazione di una conferenza dei servizi, che in assenza di pareri da parte degli enti coinvolti, nei termini prescritti, avrebbe consentito all’Amministrazione proponente di beneficiare del silenzio assenso.
Invece la Soprintendenza è stata lapidaria, rispondendo nei tempi e negando il benestare.
Quindi, dopo una lunga battaglia, fatta di iniziative di sensibilizzazione, di insistite richieste per un confronto mai ottenuto, di censure subite a suon di ordinanze e di esposti presentati dal Comitato agli Enti sovracomunali coinvolti (Regione, Soprintendenza, Città Metropolitana), abbiamo ottenuto l’esito sperato.
Via Aprutina non potrà ospitare l’ecomostro, dunque, il progetto nefasto ideato dall’Amministrazione Caucci resta solo un brutto ricordo.
L’Area infatti è inserita, nel Piano Paesaggistico della Regione Lazio, nel Paesaggio Agrario di Valore e insiste su una fascia archeologica protetta dell’Antico tracciato della Valeria.
Molteplici aspetti rendono il progetto incompatibile con l’Area individuata; non solo quelli paesaggistici e archeologici, ma anche quelli urbanistici, visto che in prossimità si dirama il centro abitato e la viabilità esistente non è adeguata allo scopo.
Il principio di economicità e tutela degli investimenti da parte dell’Amministrazione Pubblica è un’altra ragione alla base del nostro dissenso. Con la realizzazione del Centro Raccolta Rifiuti il principio sarebbe chiaramente violato.
Infatti, l’opera sarebbe la perfetta replica di altri due centri già a disposizione dell’Unione del Medaniene (quello ammodernato di Riofreddo ad appena 1,5km da Arsoli e quello di Cineto) e costerebbe per le tasche dei cittadini oltre 260.000 euro di cui circa 40.000 provenienti della compartecipazione delle casse comunali.
Senza contare poi tutti i costi di gestione e manutenzione futuri.
In termini generali come si può realizzare un’inutile e ridondante opera in cemento in un territorio così piccolo e vulnerabile, visto che i cittadini possono già conferire in un altro e vicinissimo impianto, ricavato all’interno di una cava e da poco ristrutturato anche con la compartecipazione del Comune di Arsoli.
Ci siamo chiesti come sia possibile che un amministratore locale possa deturpare una zona verde destinata al passeggio dei cittadini. Un’area che, oltre ad essere protetta, costituisce peraltro l’unico percorso pedonale per raggiungere il Cimitero Comunale.
Rispetto a questo non avremo mai una risposta, sebbene ciascuno di noi può intuire le ragioni che spingono a proporre un progetto simile.
Ciò che auspichiamo è una maggiore attenzione degli Amministratori alla difesa del territorio e alla valorizzazione dei beni comuni, che nel comune di Arsoli sono ormai da anni irresponsabilmente lasciati al degrado.
Rivolgiamo un ringraziamento particolare a tutti cittadini e gli amministratori che non si sono mostrati indifferenti ed hanno sostenuto questa battaglia.
Di sicuro saranno orgogliosi quanto noi per aver visto trionfare il buon senso e l’impegno per la difesa del bene collettivo, contro l’arroganza del potere di chi, privo di idee, non guarda al futuro.”