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Il nuovo stadio della Roma sarà a Pietralata, al via il concorso internazionale di architettura

ROMA – Il dado è tratto: il nuovo stadio della Roma, se saranno trovate nei prossimi mesi tutte le soluzioni tecnico-amministrative, sarà realizzato nell’area di Pietralata, già indicata più volte dall’agenzia Dire nel corso dell’ultimo anno e mezzo e oggi confermata, con una nota ufficiale, da Campidoglio e As Roma. L’impianto, che ospiterà tra i 50 e i 60mila posti, nascerà con ogni probabilità sulla cima di un’altura e su terreni comunali, al centro di un’area di sviluppo che trasformerà Pietralata nel quartiere più moderno della Capitale: da un lato quel che resta dello Sdo, con la nuova sede Istat e il futuro Tecnopolo, dall’altro gli edifici del nuovo centro direzionale di Fs sui suoi terreni, con la probabile torre che ospiterà la sede delle Ferrovie. Al centro ci sarà proprio lo stadio, per il quale non resta che scommettere su che forma avrà.

IL CONCORSO INTERNAZIONALE DI ARCHITETTURA

Per capirlo bisognerà attendere, almeno secondo le indiscrezioni raccolte oggi dalla Dire da fonti autorevoli, un concorso internazionale di architettura bandito dalla Roma in forma privata. Si cerca un archistar, perché lo stadio della Roma dovrà essere bello oltre che funzionale. Per questo secondo aspetto non servirà molto: probabilmente un nuovo svincolo per collegare lo stadio alla rete stradale, un parcheggio e poco altro: il “ferro” c’è già tutto, con la stazione ferroviaria Tiburtina e due fermate della metro B: Quintiliani e ancora Tiburtina. Chi vorrà arrivarci piedi da piazza Bologna potrà invece sfruttare il ponte pedonale sopra i binari che Fs realizzerà tra i suoi lotti e via Livorno, sull’altro lato.

Proprio l’integrazione con il masterplan targato Fs sarà uno degli elementi più interessanti del progetto. Crollate le suggestioni di poter realizzare la nuova arena dei giallorossi ad Ostiense, infatti, è stata proprio la presenza del piano di sviluppo di Fs a far cambiare idea ai Friedkin, rimasti inizialmente scettici sull’area che, ad oggi, sembra effettivamente una zona bombardata. Ma la futura trasformazione dell’area più a ridosso dei binari con una o più torri, e con altri edifici dalle linee iper contemporanee, è stata un elemento utile per la decisione della Roma di virare a Pietralata. La società, inoltre, ora sembra anche aver deciso la procedura da usare: la legge sugli stadi che permette di superare alcune difficoltà legate agli espropri di alcune particelle catastali (per superare i rischi di una retrocessione dell’esproprio). A spingere per Pietralata, poi, ha influito anche la vicinanza al centro della città (improponibile per questo motivo Tor Vergata), la presenza di stazioni di tpl su ferro a poche centinaia di metri così come la presenza dell’autostrada A24 e della tangenziale.

Ora tra i due progetti si sta cercando un’integrazione che passerà dalla realizzazione di una ricucitura urbanistica, e di arredi, omogenea per l’intera area. Nel recente passato si era anche parlato della possibilità che parte dei terreni che saranno usati per lo stadio fossero proprio una parte dei lotti di Sistemi Urbani, società del gruppo Fs, destinati al centro direzionale. Ma per i dettagli ci sarà modo e tempo per verificare.

Per ora c’è solo la comunicazione ufficiale di As Roma e Campidoglio circa la volontà da parte della società giallorossa di presentare nelle prossime settimane uno studio di fattibilità per la realizzazione dello stadio su un’area comunale sulla quale l’iniziale esame urbanistico non ha messo in evidenza elementi ostativi. L’area di Pietralata, inoltre, gli anni scorsi era stata indicata come zona adatta ad uno stadio anche da alcune associazioni ambientaliste come Italia Nostra, quando si cercava un’alternativa a Tor Di Valle. (www.dire.it)