ROMA – Il momento in cui un neonato apre gli occhi e vede la luce per la prima volta è sempre salutato dai genitori come una festa: anche quando il neonato si chiama James Webb, ed è un telescopio orbitante che di occhi ne ha uno solo, ma composto di 18 segmenti esagonali e ampio 6,5 metri, e i genitori sono gli astronomi di tutto il mondo, in fremente attesa di cogliere quello sguardo che si spalanca sull’universo.
La “prima luce” del James Webb Space Telescope verrà pubblicata martedì 12 luglio, con un annuncio in diretta mondiale fatto da NASA ed ESA, le agenzie spaziali che, assieme all’Agenzia Spaziale Canadese, hanno progettato e lanciato il telescopio: il primo pacchetto di dati scientifici ottenuti dal nuovo telescopio verrà rilanciato in ogni parte del pianeta nel corso di numerosi eventi realizzati appositamente e coordinati dall’ufficio per il public outreach dell’ESA.
Il Planetario di Roma è fra le sedi selezionate dall’Agenzia Spaziale Europea per ospitare uno degli eventi speciali che mostreranno al pubblico le prime immagini del nuovo telescopio spaziale. Un riconoscimento prestigioso alla sua rinnovata attività, che arriva a poco più di due mesi dalla riapertura e riporta il Planetario della Capitale sulla scena internazionale.
Il pubblico interessato a scoprire in diretta, assieme agli astronomi del Planetario, le prime osservazioni del James Webb Space Telescope, è invitato martedì 12 luglio alle ore 16 al Planetario per l’evento speciale e gratuito “Appuntamento al Buio per la Prima Luce del Telescopio Spaziale James Webb”, promosso da Roma Culture, Sovrintendenza Capitolina i Beni Culturali, con i servizi museali di Zètema Progetto Cultura. Poco si sa – anzi, nulla – del contenuto di queste attesissime immagini: i corpi celesti inquadrati sono stati accuratamente scelti da un comitato internazionale per offrire un assaggio delle enormi potenzialità scientifiche del telescopio. Ma le immagini sono poste sotto uno strettissimo embargo proprio fino alla data della pubblicazione: tutto il mondo – astronomi compresi – le vedrà per la prima volta solo in quel momento. Perciò questo evento sarà un vero e proprio “appuntamento al buio” con la scienza: una grande sorpresa per tutti, scienziati e pubblico, di sicuro impatto sia sul piano scientifico che su quello estetico ed emotivo.
Gli astronomi del Planetario (Gabriele Catanzaro, Stefano Giovanardi, Gianluca Masi e Luca Nardi) ricostruiranno il contesto scientifico in cui nasce la missione del James Webb Space Telescope, con particolare riferimento ad altre storiche prime luci di importanti telescopi e al passaggio di testimone fra il veterano Hubble Space Telescope e il suo erede, al debutto sul palcoscenico della grande scienza.
All’evento parteciperanno ospiti prestigiosi: Massimo Stiavelli, astronomo dell’ESA allo Space Telescope Science Institute di Baltimora e capo della missione scientifica di JWST che ha concesso un’intervista esclusiva; l’astrofisico Mario Gennaro, responsabile della messa in funzione della camera infrarossa del telescopio, che interverrà in collegamento remoto dallo STScI di Baltimora durante lo svelamento delle immagini; Adriano Fontana, dirigente di ricerca dell’INAF all’Osservatorio Astronomico di Roma che parteciperà in presenza al commento “a caldo” delle nuove immagini.
Nella parte conclusiva dell’evento gli ospiti e gli astronomi del Planetario saranno a disposizione per rispondere alle domande del pubblico presente.
La partecipazione all’evento è gratuita con prenotazione obbligatoria al call center 060608 (attivo tutti i giorni ore 9.00-19.00) fino ad esaurimento dei posti disponibili.
Lo svelamento delle immagini di JWST sarà ampiamente seguito in tutto il mondo anche sui social: tutti sono invitati a commentare e condividere le nuove icone dell’universo usando gli hashtag #EuropeMeetsWebb e #PlanetariodiRoma. Il Planetario sarà presente attraverso la pagina facebook e il profilo twitter.