All’Ospedale dell’Aquila donato un grande “cavallo blu” in segno di libertà psichiatrica
La consegna è stata effettuata questa mattina da Serafini Antichità
L’AQUILA – E’ arrivato questa mattina presso l’ Università degli Studi dell’Aquila – Dipartimento di Medicina clinica, sanità pubblica, scienze della vita e dell’ambiente il bellissimo e suggestivo “cavallo blu” che la Serafini Antichità ha consegnato all’Ospedale San Salvatore dell’Aquila. Si tratta di una donazione molto particolare e significativa ad opera di un privato che notando il “bel cavallo blu” esposto presso l’Area di servizio Civita Sud sulla A24 gestita dal Gruppo Serafini.
E stamane è avvenuta la consegna ufficiale. Ora la Direzione Asl, che lo ha ricevuto e preso in carico si occuperà di posizionarlo in un luogo idoneo con opportuna realizzazione di un basamento.
Probabilmente la donazione trae origine da apprezzata assistenza presso l’Ospedale dell’Aquila nel reparto di malattie mentali. Il cavallo blu, infatti, è simbolo di liberazione ed autodeterminazione delle persone con disabilità intellettive e mentali.
Il Cavallo Blu, realizzato all’interno del manicomio di Trieste nel 1973, in legno e cartapesta,i esprime simbolicamente la volontà di liberare le persone con disabilità da un modello psichiatrico che le vuole rinchiuse, ghettizzate, emarginate negli istituti, lontane dai propri affetti e dalla vita.
La prima versione della scultura fu fortemente voluta dall’allora direttore dell’ospedale psichiatrico di Trieste Franco Basaglia, definito anche padre della riforma manicomiale introdotta con la Legge 180/78, ma ancora disattesa.