ROMA – E’ stato presentato il 18 luglio a Roma (nella “sala Marcello Mochi Onori” della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome) il “Calendario comparato Ebraico Cristiano Islamico” (Cacucci editori), pubblicazione curata dalla Regione Puglia e dalla Fondazione Ipres (Istituto Pugliese di Ricerche economiche e sociali).
“Un calendario – scrive il Presidente della Puglia nella introduzione della pubblicazione – è l’oggetto più universale che ha prodotto il genere umano. Esso nasce da un bisogno antropologico che accomuna tutte le società, tutte le culture, l’intera specie: il bisogno di dare un ritmo al tempo, di cadenzarlo, di misurarlo in sequenze calcolabili e ripetibili in modo da fermare e governare in qualche modo l’angoscia del suo scorrere, del suo finire. Nel calendario il passato perduto, i giorni, i mesi, gli stessi anni, comunque “ritornano”, in un ciclo potenzialmente infinito di rinnovamento”.
“Un calendario – si legge ancora nella presentazione del Presidente – è però anche quanto di distintivo ha una società o una civiltà. Esso corrisponde alla specifica capacità di “addomesticare il tempo”, conferendogli un senso pratico collettivo”.
“Nel nostro Mediterraneo, lì dove sono nate le tre più importanti religioni monoteiste, l’inizio del calendario – spiega Emiliano – che solitamente, nelle culture più antiche, era legato ad eventi astronomici, è stato definito in base ad un atto straordinario della divinità che si è manifestata al mondo e che ha dato senso alla storia.
Anche il giorno topico del calendario, il più gioioso, viene stabilito come ricapitolazione collettiva di un atto sacro, un atto che impone agli uomini la meditazione, la spiritualità e un riposo da tutto ciò che comporta negozio, commercio, denaro.
Si tratta – si legge nella introduzione di Emiliano – di tre “civiltà della parola“: “all’inizio fu il Verbo” dell’ebraismo, la Parola di Cristo nel Cristianesimo, la Parola cantata e recitata di Allah”. E “Dove c’è la parola – sottolinea il presidente della Puglia – ci deve essere per forza il dialogo e il reciproco ascolto.
Pur mantenendo la propria identità, le tre religioni hanno cioè intessuto in origine e nei secoli, mille legami, molti meticciati, amicizie simboliche e spirituali. Per questo, per evidenziarlo con semplicità, abbiamo voluto fare questo “calendario dei calendari”, un invito a impegnarsi nel dialogo interreligioso che ovviamente diventa anche dialogo politico
e civile. Lo abbiamo fatto in Puglia, perché la Puglia, come ha detto Don Tonino Bello, un pugliese che emana santità anche per i non credenti, è arca di pace e sceglie la pace come sua specifica missione nel Mediterraneo.
Durante la presentazione a Roma, dopo l’indirizzo di saluto del Segretario Generale della Conferenza delle Regioni e Province autonome, Mario de Donatis, Presidente Fondazione IPRES, ha definito il calendario quasi una sorta di “agenda della solidarietà”, uno strumento che favorisce la conoscenza di valori, principi e consuetudini proprie del Mediterraneo e che ha l’obiettivo della inclusione fra le sue diverse culture.
Temi sviluppati nel corso del suo intervento da Don Alfredo Gabrielli (Incaricato dell’Arcidiocesi di Bari–Bitonto e della Conferenza Episcopale Pugliese per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso) che ha sottolineato la collocazione storica e geografica della Puglia che ne fa terra di dialogo non solo con il mondo ortodosso, ma con tutte le culture che hanno dato vita alla storia del Mediterraneo come quelle ebraica e quella musulmana.
La scelta del calendario comparato è poi part9colaremte interessante perché – come ha sottolineato il Rabbino Joseph Arbib, Comunità Ebraica di Roma – ogni culto conta gli anni dal momento più importante per quella religione. Il calendario può essere però un’occasione anche per guardare al futuro e migliorare ed una iniziativa di questo genere può essere ulteriormente sviluppata con altri eventi che abbiano l’obiettivo di favorire la conoscenza reciproca.
Il calendario si iscrive in un percorso teso a favorire un più organico e coeso rapporto fra le diversità, come ha sottolineato, fra l’altro, il professor Massimo Abdellah Cozzolino, Segretario Generale Confederazione Islamica Italiana. E’ un elemento certamente di distinzione, ma anche di comune attenzione al concetto del tempo che è sempre in perdita tranne che per coloro che compiono il bene.
L’attenzione della Puglia per questi temi è stata infine sottolineata dal Capo di gabinetto della Regione, Claudio Stefanazzi. La pubblicazione del calendario comparato si iscrive naturalmente nel percorso di una Regione che ha fatto sempre i conti con la sua storia e con i contributi che le tre religioni monoteiste hanno apportato allo sviluppo del territorio pugliese in un virtuoso riassunto di culture diverse. Il calendario è un passaggio molto importante per non banalizzare le differenze, ma anche per superare contrapposizioni e omologazioni.
L’auspicio finale condiviso è stato quello di poter organizzare presto in Puglia un momento di condivisione e di festa che favorisca ulteriormente il dialogo interreligioso.