Complesso Monumentale Santo Spirito in Sassia, ripristinate le corsie Sistine. Zingaretti:”Questo luogo unico racconta al mondo la grandezza degli italiani”
ROMA – Grande risultato nella Capitale, finalmente dopo un lungo periodo di restauro, sono state ripristinate le corsie Sistine del polo museale Santo Spirito in Lungo Tevere in Sassia. Ora le attività turistiche possono riprendere a grande passo. d’avvero un successo la collaborazione avvenuta tra i vari enti pubblici della Regione Lazio. Zingaretti con un post su Facebook ringrazia cosi – ” Restituiamo al mondo le Corsie Sistine del Complesso di Santo Spirito in Saxia.
Quest’area era anticamente occupata dagli “Horti” di Agrippina Maior (14 a.C. – 33 d.C.), costruzioni imperiali, ampi e sontuosi giardini che dal Gianicolo si estendevano lungo la riva destra del Tevere. In alcuni ambienti sottostanti l’antico Ospedale sono ancora visibili resti di pareti di opus reticulatum, pavimenti a mosaico, sculture e affreschi.
Il Santo Spirito in Sassia, considerato uno dei più antichi ospedali d’Europa, sorse a sostegno dei poveri, dei malati e degli infanti abbandonati, come testimonia ancor oggi la Ruota degli Esposti posta all’esterno dell’edificio. Papa Innocenzo III (1198-1216) affidò al cavaliere templare Guy di Montpellier, fondatore dell’Ordine Ospitaliero del Santo Spirito, il compito di gestire l’Ospedale e all’architetto Marchionne d’Arezzo quello di costruirlo.
Papa Sisto IV (1471-1484) curò la ristrutturazione dell’Ospedale dopo che incendi e saccheggi ne avevano causato la rovina. Si avvalse della collaborazione dell’architetto Baccio Pontelli, inserendo nel progetto anche due edifici per i religiosi al servizio dell’Istituto, uno per i frati e uno per le suore, entrambi realizzati intorno ad un chiostro.
L’Ospedale, che in seguito prese il nome di Corsia Sistina, fu impreziosito da un ciclo di affreschi, commissionati dallo stesso pontefice, aventi lo scopo di narrare i momenti significativi della sua vita e la storia dell’antico edificio innocenziano. La Corsia Sistina, sormontata da un tiburio, conserva al suo interno un altare attribuito ad Andrea Palladio e un’opera pittorica di Carlo Maratti. Ad Andrea Bregno è attribuito il portale in marmo detto “del Paradiso”. Nella seconda metà del ‘900 la Corsia Sistina fu divisa in due sezioni denominate rispettivamente “Sala Lancisi” e “Sala Baglivi”, in memoria degli illustri medici Giovanni Maria Lancisi (1654-1720) e Giorgio Baglivi (1668-1707). Pio V (1566 – 1572) ampliò l’Ospedale con la costruzione del Palazzo del Commendatore, ad opera dell’architetto Giovanni Lippi (detto Nanni di Baccio Bigio) e gestito da Monsignor Bernardino Cirillo.