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S. Francesco in Poggio Cinolfo: ”antichi simboli in un antico manufatto”

di Luciano DEL GIUDICE

Tra Carsoli (AQ) e sua frazione Poggio Cinolfo, su un rilievo detto colle Veziano ,è situato il convento di S. Francesco. La tradizione vuole che sia stato fondato dal serafico santo nel XIII secolo(1). All’ interno lungo una stradina fiancheggiata da un muro si trova incassato un manufatto lapideo con incisi segni dell’immaginario medievale (fig.1). La pietra al centro reca una vasca circolare con collarino bordato.  In ogni angolo porta scolpito un antichissimo simbolo cristiano, il fiore della vita, fiore a sei petali riprodotto in sopra e sottosquadro, con lo scopo di dare tridimensionalità alle immagini. Il fiore della vita, rappresenta la creazione del mondo secondo la Genesi. I suoi petali sono ottenuti dalla rotazione di sei sfere, corrispondenti ognuna ad un giorno della creazione. Questo vetusto simbolo, era in uso nel Medioevo, in particolare da monaci e ordini cavallereschi tra cui i gerosimilitani, o ordine di S. Giovanni legato ai  Templari. A Carsoli lo troviamo in quel che resta dell’ hospitale di S. Antonio Abate(2).Sul lato destro della pietra, tra gli incisi angolari troviamo due figure scolpite , un delfino dalla cui bocca fuoriesce una colomba e poi un fiore a quattro petali ,assimilabile ad un quadrifoglio, la cui forma richiama la croce. Il delfino è un riferimento a Cristo, la colomba allo Spirito Santo. Il delfino guida i naviganti verso la giusta meta, allo stesso modo Cristo e la sua parola è guida sicura per i credenti. Osserviamo quindi il lato destro e sue simbologie: fiore della vita, delfino con colomba, fiore a quattro petali e di nuovo fiore della vita.

Questo il messaggio trasmesso: ”Dio creazione e porto sicuro, con l’aiuto dello Spirito Santo(colomba)e attraverso la morte e resurrezione di Cristo(fiore a quattro petali), conduce alla rinascita e nuova vita”. Forse era in uso come battezzatoio, ma l’accostamento della simbologia ad ordini come i Templari pone molti quesiti. Non escludo che il convento fosse già in uso come hospitale  ante il passaggio di S. Francesco, che riparò in esso nell’ andare a Celano in compagnia del suo amico e biografo Tommaso da Celano nel 1215/16. Una finestrella murata all’interno della chiesa, porta alla base una grata da cui il serafico padre dava udienza ai  tanti pellegrini che accorrevano. La chiesa aveva un altro orientamento rispetto all’attuale sorta nel XVII֯ secolo. Oltre a questo articolo nell’ultimo numero di lumen presente in libreria e cartoleria ,è possibile incuriosirsi e appassionarsi con argomenti trattanti la storia delle contrade della piana del cavaliere, e non, una bella lettura al riparo dalla canicola estiva.

Luciano Del Giudice

 

1)Per maggiori informazioni, vd T. Flamini,Profilo storico del Convento di S. Francesco in Poggio Cinolfo,Carsoli(L’Aquila), Roma 2000

2)Vd.L. Del Giudice,Carsoli,la chiesa e l’ hospitale di S. Antonio abate,Pietrasecca di Carsoli 2018.