Avezzano. Originalità e qualità sono stati gli ingredienti che hanno contraddistinto la prima edizione di Terremerse music & performance festival. Originale è stata la scelta della location: Piazza Torlonia è stata il teatro perfetto delle proposte artistiche così diverse tra loro per genere, caratteristiche e pubblico ma accomunate da un unico denominatore, quello della qualità.
“Non importa quale sia il genere musicale o la forma d’arte, ma abbiamo voluto garantire in ogni serata un livello performativo alto, scegliendo professionisti provenienti da tutta Italia ed Europa e trasformando la nostra perla di piazza Torlonia in un palcoscenico di alto profilo – racconta Emilia Di Pasquale, direttore artistico della manifestazione – Non ci aspettavamo tutta questa partecipazione essendo una prima volta per tutti, sia per noi sia per il pubblico, eppure abbiamo visto la platea crescere ed entusiasmarsi di sera in sera”.
Il desiderio di tornare a respirare l’arte dal vivo è stata la forza di questo festival, cui va il merito di aver anche stimolato la curiosità di grandi e piccini attraverso proposte non sempre convenzionali.
“Il bilancio è stato assolutamente positivo, lo dicono i numeri ma lo dice soprattutto l’opinione di chi ha condiviso con noi queste serate – continua Emilia Di Pasquale – Le persone, provenienti non solo da Avezzano e paesi limitrofi, ma anche da fuori Regione, hanno apprezzato il programma proposto e l’originalità di questo nuovo format che speriamo possa avere un seguito negli anni e crescere sotto tutti i punti vista, per poter lavorare nel tempo, e con una costruzione meticolosa, ad un progetto molto più ampio”.
Terremerse, partito lo scorso 14 luglio e organizzato dall’Associazione Culturale Arteficio, in collaborazione con Impressione – studio creativo, patrocinato e cofinanziato dal Comune di Avezzano e AMPP, ha illuminato Piazza Torlonia con eventi di spessore, rivolti ad un pubblico eterogeneo e spaziando dalle musiche dei Queen alla magia dell’illusionismo e del trasformismo, dagli omaggi a Domenico Modugno e Maria Callas agli artisti in movimento, passando per il symphonic-metal e concludendo poi con la break dance, l’hip hop e la musica di Crytical, direttamente da “Amici”.
“Ci piace pensare che questa sia solo una tappa di un percorso per strutturare un festival di arti della città di Avezzano, che diventi negli anni un volàno per il territorio e che possa stimolare attrattività turistica a 360 gradi – conclude il direttore artistico – Tutto questo non sarebbe stato possibile senza il supporto dell’Amministrazione Comunale di Avezzano che ci ha creduto ed investito ma anche l’Ufficio cultura, i Dirigenti e tecnici, lo staff che per mesi ne ha curato l’organizzazione e tutte le persone che abbiano nel loro piccolo contribuito. La forza è stata quella di lavorare verso un’unica direzione, di investire risorse su un progetto concreto e strutturato, curato da professionisti del settore. L’augurio è che si possa lavorare sempre al meglio, nei tempi e modi adeguati, con determinazione e soprattutto passione per il territorio.”