AMATRICE (RIETI) – Trecentoquarantasei interventi pubblici finanziati per circa 350 milioni di euro, di cui oltre 230 avviati tra progettazioni, lavori conclusi o in corso. La ricostruzione delle aree della Provincia di Rieti colpite e in alcuni casi distrutte (su tutte i comuni di Amatrice, Accumoli e le frazioni circostanti) dal sisma del 24 agosto 2016 e’ in piena attività. Il commissario governativo alla Ricostruzione, Giovanni Legnini, e il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti (nella sua veste di subcommissario) insieme al sindaco di Amatrice, Giorgio Cortellesi, hanno presentato all’Auditorium della Laga di Amatrice i dati sullo stato di attuazione delle misure per la ricostruzione dell’area del cratere, dando di fatto il via alla fase 2: quella della ricostruzione.
Diversi i soggetti attuatori. La parte del leone è dell’Ufficio Speciale Ricostruzione Lazio: 154 interventi per 182.586.185,27 euro. Poi si passa alla Diocesi di Rieti, che ha in capo 109 per 53.940.071,13 euro). Per 62 interventi il soggetto attuatore è rappresentato dai singoli comuni (35.269.055,89 euro), per 6 è l’Agenzia del Demanio (20.814.523,17 euro), altrettanti spettano alla Provincia di Rieti (12.481.623,26 euro) e 9 all’Ater di Rieti (13.668.727,45 euro). Per quanto riguarda gli interventi di diretta attuazione dell’Ufficio Speciale Ricostruzione Lazio ne sono stati avviati 124 per oltre 155 milioni di euro: 2 in gara servizi tecnici, 58 in progettazione, 26 in gara lavori 26 lavori in corso e 14 lavori conclusi. Sul fronte delle opere in capo ai Comuni ne sono state avviate 58 per oltre 29 milioni di euro di cui: 2 in gara servizi tecnici, 39 in progettazione, 8 in gara lavori, 7 lavori in corso, 4 lavori conclusi.
Per quanto riguarda invece gli interventi per i quali il ruolo di soggetto attuatore è svolto dalla Diocesi di Rieti ne risultano avviati 28 per oltre 20 milioni di euro di cui: 12 in progettazione, 8 lavori in corso, 8 lavori conclusi. Quanto agli interventi per i quali il ruolo di soggetto attuatore è svolto dalla Agenzia del Demanio ne risultano avviati 6 per oltre 20 milioni di euro e sono tutti in progettazione. Relativamente a quelli per i quali il ruolo di soggetto attuatore è svolto dalla Provincia di Rieti, ne risultano avviati 6 per oltre 12 milioni di euro, di cui 4 in progettazione e 2 in i lavori conclusi. Sono due, ed entrambi in fase di progettazione, gli interventi di cui l’Ater Rieti è soggetto attuatore per un importo di circa 3 milioni di euro. Relativamente all’edilizia scolastica nel Lazio risultano finanziati complessivamente 51 interventi per oltre 155 milioni di euro. Inoltre, sono stati finanziati 7 interventi (per oltre 1,3 milioni e tutti attuati dai Comuni) per realizzare aree attrezzate per finalità turistiche: 4 sono in progettazione, 2 conclusi e uno con i lavori in corso. A tutto ciò vanno aggiunti 16 interventi (per circa 50 milioni di euro) riconducibili all’ordinanza speciale di Amatrice e altrettanti (per circa 30 milioni) dell’ordinanza speciale Accumoli.
“La novità molto importante è che da oggi diventa una certezza ricostruire Amatrice come e meglio di prima– ha detto Zingaretti– Dal 2016 abbiamo vissuto una fase molto segnata da tanti tipi di cantieri, quelli delle tendopoli, dei villaggi delle casette provvisorie, delle stalle, degli spazi commerciali e delle macerie. Quello di oggi è un cantiere di futuro e non di resistenza. È finita la stagione dei cantieri legati all’emergenza, si ricostruisce Amatrice”. Una ricostruzione non finalizzata solamente all’abitare ma allo sviluppo di questo comune e di quest’area: “Il flusso di investimenti pubblici e privati sul territorio è impressionante in termini di valore aggiunto. Su questo presenteremo uno studio a breve- ha aggiunto Zingaretti- Amatrice e i comuni del sisma saranno molto meglio di prima, ce lo dice il progetto dell’alberghiero ad esempio, il nuovo ospedale di Amatrice che sarà uno di quelli montani più belli d’Europa, i luoghi recuperati e il fatto che diventerà Smart city. Amatrice sarà potenzialmente una delle città italiane più del futuro con la rete di sottoservizi di altissima competitività tecnologica”. I cittadini lamentano però che in tante parti ancora la ricostruzione non è ripartita: “Alcune macerie sono ancora sotto sequestro– ha ricordato Zingaretti- Certamente dentro questo treno che è ripartito bisogna vedere le sacche dove intervenire. Ma soprattutto bisogna iniziare a costruire come Amatrice tornerà a vivere insieme al turismo. Mettere sul territorio funzioni pregiate che portino qui l’eccellenza italiana ed europea, come ad esempio nel caso della ricostruzione dell’istituto Don Minozzi, in alcuni settori è molto importante. Ora non c’è più motivo per la sfiducia, bisogna presentare i progetti. Continueremo a investire per andare avanti nel più breve tempo ma ora bisogna aprire il cantiere dell’ecosistema economico che aumenti i motivi per venire a vivere qui, studiare e godere di questa bellezza. È una sfida possibilissima“.
Anche per il commissario alla Ricostruzione, Giovanni Legnini, “siamo alla vigilia di un cambio di fase. Passiamo alla fase matura in cui bisogna progettare e cantierare. Sei anni non sono passati invano, certo sono stati accumulati dei ritardi anche per ragioni oggettive e situazioni imprevedibili come il Covid, il lockdown, il superbonus che ha distratto l’attenzione e le energie delle imprese, poi la guerra e l’esplosione dei prezzi. È stata una corsa continua al superamento di difficoltà enormi”. I cittadini delle frazioni intorno ad Amatrice che non vedono i segni della ricostruzione ‘hanno ragione, li’ c’è stato un ritardo. Gli incaricati ci hanno messo del loro, consegnando i progetti a spizzichi e bocconi. Ma ora, dopo urla e strepiti, sono stati consegnati e tra settembre e ottobre ci sarà una fase dove i cittadini devono partecipare. Dei 486 decreti di concessione contributi sui cantieri, solo ad Amatrice la gran parte sono nelle frazioni. E molti cantieri potrebbero partire”. E ancora, “entro il 15 ottobre tutti quelli che vivono nelle case provvisorie o che recepiscono un contributo di autonoma sistemazione devono presentare il progetto, a meno di un impedimento oggettivo, perché la povera gente ci rimette ad attendere. Dopo arriverà la programmazione del resto”. Proprio nel pomeriggio “farò un’ordinanza di sostegno ulteriore in termini di professionalità ai Comuni, in particolare Amatrice e Accumoli che vivono grandi difficoltà, e ai subcommissari per sbloccare ciò che ancora va sbloccato– ha aggiunto Legnini- Siamo nel pieno dell’attuazione del fondo complementare al Pnrr e quindi settembre-ottobre è il tempo in cui se ci sono idee di sviluppo si può accedere a risorse molto importanti. Questo è il momento“. Le necessità economiche sono ingenti: ‘Dalle manifestazioni di volontà dei privati è emerso un fabbisogno di 1,2 miliardi di euro, salito a 1,5 con la revisione dei prezzi. A questi vanno aggiunti almeno 300 milioni di interventi pubblici– ha concluso Legnini- E’ uno sforzo ingente ci tutti devono partecipare perché la ricostruzione è un’attività polifonica. Vareremo un nuovo programma di rigenerazione urbana da sisma che affronterà questi temi”.
Accanto alla parte pubblica della ricostruzione c’è anche quella privata, che secondo l’ingegnere Paolo Palmieri, direttore della Ricostruzione privata dell’Ufficio Speciale Ricostruzione, “sta spiccando il volo. Su 2.884 domande per edifici privati, 1.501 sono state concluse. Per i danni lievi sono stati liquidati finora 63 milioni su 165 richiesti e per quelli gravi 139 milioni su 613. L’anno prossimo vedremo spuntare molti tetti ad Amatrice e Accumoli perché molti progetti sono iniziati: nel centro storico di Amatrice 4 sono partiti, 2 sono in partenza e 1 sarà decretato dopo Ferragosto. Proprio ieri, inoltre, sono arrivati altri 7 progetti e per fine ottobre partiranno anche questi”.
Il sindaco di Amatrice, Giorgio Cortellesi, si è detto “sicuro che questo sarà l’anno della rinascita di Amatrice“, mentre l’ormai ex vescovo di Rieti, Domenico Pompili, ha ricordato alle istituzioni la necessità di “una migliore interconnessione infrastrutturale di tutto l’altopiano amatriciano. Lo scorso anno davanti al presidente Draghi abbiamo condiviso l’idea della Ferrovia dei Due Mari, che non va accantonata. Solo fuoriuscendo da un isolamento atavico, che non corrisponde alla geografia di questi territori, si può fare in modo che questo scrigno che stiamo ricostruendo possa essere facilmente raggiunto”. (www.dire.it)