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Regione Lazio: per l’Anac operato corretto sulla vicenda delle mascherine

La risposta della Regione Lazio alla richiesta di chiarimenti della Corte dei Conti sulla vicenda delle mascherine anti covid

Roma – Sulla vicenda delle forniture delle mascherine anti covid nella Regione Lazio, e sul conseguente e presunto buco che si sarebbe generato nelle casse regionali a causa dalle mascherine fantasma, oggi si registra un nuovo capitolo. La Regione Lazio ha infatti risposto con una nota alla richiesta di chiarimenti della Corte dei Conti sulla mancata consegna di un lotto di mascherine acquistate, precisando di aver “risposto alle deduzioni richieste dalla Corte dei Conti affermando la piena regolarità delle procedure seguite nell’affidamento dei contratti di fornitura e che erano stati già sottoposti al vaglio dell’Autorità Nazionale Anticorruzione”.

“A seguito di ampia istruttoria- si legge nella nota della Regione Lazio- il Consiglio dell’ANAC nell’Adunanza del 9 settembre 2020 ha deliberato l’invio della nota di archiviazione perché ‘è emersa l’assenza di significative irregolarità nell’operato dell’amministrazione, in quanto improntato a fronteggiare criticità di estrema gravità rispetto alle quali si è data preminenza alla tutela della salute pubblica nel rispetto di una disciplina eccezionale ed in deroga che ha caratterizzato l’attività di approvvigionamento di dispositivi di protezione individuale e di altre forniture sanitarie destinate a contenere l’epidemia da Covid 19′”. Più in dettaglio, “quanto al parziale pagamento anticipato, l’ANAC ha rilevato come esso sia ‘espressamente consentito dalla disciplina emergenziale sia in modalità parziale sia integralmente’. Anche rispetto alla esecuzione l’ANAC non ha riscontrato criticità significative non ravvedendo condotte irregolari (e tantomeno illegittime) nella gestione del rapporto contrattuale e nelle azioni legali poste in essere a fronte degli inadempimenti. E’ stato inoltre ribadito che al presidente della Regione non è attribuita alcuna competenza nell’esercizio dell’attività negoziale e nella gestione dei rapporti contrattuali dell’Ente, trattandosi di attività che esulano dai compiti di direzione. In ogni caso, nel periodo cui si riferiscono i fatti, il presidente Zingaretti era in isolamento domiciliare avendo contratto il Covid ed era sollevato da ogni sua funzione istituzionale”.