ROVIANO – Il comune di Roviano è dunque arrivato all’atto finale di una vicenda che in questi anni ha suscitato particolare attenzione.
“Nonostante le dure battaglie legali – spiega il sindaco Mattia Folgori in una nota – ed i contenziosi ingaggiati con Acea s.p.a. e Regione Lazio, dal 1 ottobre 2022 il servizio idrico del nostro Comune non sarà più gestito dall’amministrazione comunale ma da Acea Ato 2 s.p.a., come la legge dispone e come deciso in modo incontrovertibile ed a più riprese dal Tar e dal Consiglio di Stato.
Siamo tutti consapevoli di quanto il tema dell’acqua (soprattutto in questi ultimi anni dove la crisi idrica inizia ad interessare in maniera sempre più forte anche i nostri territori) sia indissolubilmente legato alla storia della nostra comunità e quanto esso evochi in ciascun cittadino sentimenti di orgoglio e vanto e che la vicenda che riguarda il trasferimento del servizio ha trasformato, inevitabilmente, in rabbia ed amarezza.
Gli anni trascorsi, che ci hanno visto condividere con tanti altri Comuni del Lazio questo percorso difficile e dall’esito sfavorevole, ha rafforzato i vincoli di solidarietà e di amicizia tra i Sindaci delle comunità coinvolte, misurando insieme la nostra azione politica, legale ed amministrativa: non ci siamo infatti chiusi o isolati nella battaglia. Molti Comuni che inizialmente avevano aderito alle azioni legali si sono via via sfilati, alcuni dopo il primo grado di giudizio, altri hanno subito ceduto il servizio, altri ancora mettendosi in una posizione di attesa che li ha portati inevitabilmente al commissariamento in queste ultime settimane.
In questi anni abbiamo avuto interlocuzioni e lavorato con tanti Sindaci e Amministratori (Arsoli, Agosta, Marano Equo e Ladispoli tra i comuni resistenti), abbiamo coinvolto ed ottenuto il supporto anche dei comitati per l’acqua pubblica, abbiamo organizzato incontri, abbiamo chiesto, ottenuto e partecipato alle audizioni delle Commissioni competenti in materia della Regione Lazio, al fine di trovare una soluzione politica della vicenda che potesse scongiurare il passaggio ad Acea, che continuiamo a considerare una iattura per le nostre comunità. La strada percorsa, fatta di alti e bassi, speranze ed illusioni, rabbia e rassegnazione, è stata comunque supportata da un’assistenza legale seria ed attenta.
Dopo l’ultimo pronunciamento del Consiglio di Stato (Consiglio di Stato con sent. N. 0423/2019 ha dichiarato inammissibile l’appello proposto) con molta chiarezza ci è stato rappresentato dai legali ai Sindaci di Agosta, Arsoli, Marano Equo (che hanno chiuso il percorso di passaggio ad Acea Ato 2 nei mesi scorsi) e Roviano, la insussistenza di margini normativi e/o giudiziari per proseguire l’opposizione al conferimento degli impianti al gestore unico e, a seguito delle statuizioni dei giudici amministrativi diventate ormai definitive, il serio e concreto rischio del commissariamento dell’ente, oltre alla contestazione di una responsabilità erariale a carico degli amministratori inadempienti.
Esaurita ogni possibilità di nuove forme di resistenza, siamo arrivati di fronte ad un bivio:
1) farsi commissariare, delegando tutto ad un funzionario regionale che, ignaro della nostra storia e delle peculiarità dei nostri territori, si sarebbe limitato freddamente “ a fare le carte” che ci avrebbero catapultato nel servizio gestito da Acea s.p.a.;
2) scegliere di governare il processo ed avviare un confronto con Regione Lazio, Acea s.p.a. e STO (Segreteria Tecnica Organizzativa) di ATO 2 (Ambito Territoriale Ottimale 2 coincide verosimilmente con il territorio della ex Provincia di Roma).
Ho scelto e Abbiamo scelto la seconda ipotesi, mantenendo sempre un senso di responsabilità e sensibilità istituzionale che un Sindaco ed un’Amministrazione devono avere in queste circostanze, per poter tentare di vederci riconosciuto quanto di più vantaggioso per il nostro comune, con pochi risultati positivi purtroppo, stando alle disposizioni normative attuali.
Una strada percorsa ancora una volta in salita, ma che sarebbe stata una montagna troppo alta da scalare con un commissario al posto del Sindaco.
Gli anni passati con la pandemia, hanno rallentato il processo di cessione del servizio (la ricognizione degli impianti, delle attività contabili e amministrative) che ha subito un’accelerazione negli ultimi mesi con le procedure normative del PNRR – PianoNazionale di Ripresa e Resilienza – nel quale è prevista un obiettivo (M2C4-2), denominato “Entrata in vigore della riforma volta a garantire la piena capacità gestionale per i servizi idrici integrati”, con scadenza 30 settembre 2022, che Acea Ato 2 S.p.A., gestore del Servizio Idrico Integrato dell’Ato 2 Lazio Centrale Roma, è chiamata a perfezionare e che di fatto, chiude ogni processo.
Nei prossimi giorni si avvierà quindi “l’anno zero” per una nuova forma di gestione del servizio idrico.
Con il passaggio, si chiude un’epoca storica per il nostro comune, ma il nostro impegno non termina qui, nella conferenza dei sindaci continueremo a portare le istanze del territorio per continuare l’attività di tutela dei diritti dei nostri cittadini e chiedere al gestore unico, lo stanziamento delle somme necessarie per efficentare le reti comunali.
In ultimo, – conclude il primo cittadino – non per minore importanza, il mio personale e sentito ringraziamento e quello dell’amministrazione comunale, a tutti i dipendenti comunali che nel corso degli anni, hanno lavorato con passione e abnegazione nel mantenere e saper garantire un servizio efficiente, economicamente sostenibile e rispettoso delle risorse ambientali prelevate”.