ROMA – Incessante, composto, silenzioso. Senza sosta l’omaggio di tifosi, cittadini, amici e conoscenti alla camera ardente di Sinisa Mihajlovic, allestita nella Sala della Protomoteca in Campidoglio. Già prima delle 10, orario di apertura, erano numerose le persone in fila per dare l’ultimo saluto all’ex calciatore e tecnico scomparso lo scorso venerdì a causa della leucemia che lo aveva colpito nel 2019. Accanto al feretro di Mihajlovic, la famiglia, dalla moglie Arianna ai figli, dalla mamma al fratello del campione. Sfilano accanto a loro le migliaia di persone che si fermano in preghiera per qualche istante. Alcuni piangono, altri scoppiano in singhiozzi e si abbracciano, qualcuno lascia un ricordo. C’è anche una delegazione dell’Admo, l’Associazione donatori di midollo osseo.
Tantissime le sciarpe della Lazio, la maggior parte, ma poi via via compaiono quelle del Torino, dell’Inter, della Roma. E poi decine e decine di rose bianche a fare da cornice alla bara, su cui è stata posta una foto che ritrae Mihajlovic sorridente. Ci sono i fiori che in molti hanno voluto portare e che si aggiungono agli omaggi istituzionali: tra quelli presenti, al centro della Sala spicca la corona del Comune di Roma, ai lati quella inviata dal presidente della Fifa, Gianni Infantino, e il vessillo della Lazio listato a lutto, poi ancora altri cuscini da parte di numerose società come la Roma. Fin da prima dell’apertura (la chiusura della camera ardente è alle 18), presente in piedi accanto alla famiglia l’assessore capitolino allo Sport, Alessandro Onorato: “I romani, ma non solo, con questo grande abbraccio hanno dimostrato tutto l’affetto che nutrono nei suoi confronti. Con il sindaco Gualtieri studieremo il modo più adeguato per ricordarlo al meglio, perché la sua forza gentile è rimasta nei nostri cuori”, le sue parole.
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Non ha voluto far mancare il suo saluto il presidente del Senato, Ignazio La Russa, che ha ricordato il campione attraverso una delle sue caratteristiche più celebri: “So che continuerà a tirare in cielo le sue punizioni vincenti. È stato un combattente dal primo all’ultimo giorno. L’uomo, come esempio, ha sovrastato lo sportivo”.
Seduto in disparte, in raccoglimento per oltre un’ora, l’allenatore del Napoli, Luciano Spalletti. Poi, all’uscita dalla camera ardente, le sue parole di affetto per Mihajlovic. “L’ultimo ricordo che ho di lui è quando ci siamo visti a Bologna l’ultima volta. Mi disse frasi carine sul Napoli, aveva a cuore la nostra situazione, gli piaceva come squadra e come città. Mi disse cose carine anche sulla stima reciproca che c’era tra di noi”. Sul lato personale, “era uno che ti faceva subito capire chi avevi di fronte, non aveva il timore di doversi nascondere per poi fregarti o aggirarti. Era molto diretto, suscitava subito questo senso di persona vera”. In Campidoglio anche Vincenzo Montella: “Il suo è stato un lascito importante soprattutto per chi è malato e per chi soffre. Aveva questa corazza pubblica ma negli ultimi anni, nella malattia, lo abbiamo visto senza maschera. Una persona totalmente autentica”.
MIHAJLOVIC, LOTITO: ESEMPIO DI DIGNITÀ E DI FORZA
Alle 12.30 l’arrivo del presidente della Lazio, Claudio Lotito. L’abbraccio con la moglie e il resto dei familiari del calciatore che per sei anni ha portato addosso i colori biancocelesti. E proprio le maglie storiche con il nome Mihajlovic sulle spalle sono state donate ai figli Viktorija e Dusan, che le hanno poi adagiate sulla bara. Lotito, uscendo, si è fermato a parlare interrompendosi per la commozione e qualche lacrima. “Il ricordo che ho è di un grande amico”, ha detto il presidente biancoceleste. “Di un grande uomo e di un grande padre. Deve rappresentare l’esempio non solo del calciatore ma dell’uomo, ha avuto il coraggio di portare avanti una malattia che è stata devastante. Non ha mai fatto trapelare nulla, ha sempre avuto il sorriso e così lo voglio ricordare. Per noi rappresenta un esempio di dignità e di forza“. Da Lotito anche la rassicurazione che Mihajlovic sarà ricordato ancora dalla Lazio in futuro. “Penseremo a delle iniziative per celebrare il suo nome, proprio come testimonial del nostro mondo”. E la squadra, intanto, sarà presente domani ai funerali di Mihajlovic, che si terranno sempre a Roma alle 11, nella Basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri in piazza della Repubblica.
ALLA CAMERA ARDENTE ANCHE LA PRESIDENTE MELONI
Poco dopo le 16 è arrivata alla camera ardente anche la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. Al termine della sua visita, la premier ha voluto omaggiare Mihajlovic con un pensiero: “Il significato che lascia nel mondo, non solo quello del calcio, una figura come quella di Sinisa Mihajlovic è il coraggio“. Secondo Meloni è questa “la ragione per cui era rispettato dalle persone che tifavano per le sue squadre e da quelle che tifavano contro le sue squadre”. Per la premier “la vita è una battaglia, devi saperla combattere: lui l’ha fatto con onore, nel rispetto delle regole, nella sua vita calcistica, nella sua vita da uomo e nella sua lotta contro la malattia, fino all’ultimo. Quando hai influenza sugli altri, il modo in cui conduci la tua vita lo trasferisci e lui questo lo sapeva fare. È il motivo per cui vale la pena di ringraziarlo”, ha concluso Meloni. (www.dire.it)