CARSOLI – A metà tra gli anni 70 ed 80, con l’avvento dell’autostrada il territorio di Carsoli fu interessato da una forte azione di crescita e di sviluppo. Tra le molteplici iniziative di quei periodi non si può non ricordare una storica discoteca che fece scalpore e che presto divenne un cult per aggregazione e divertimento: l’Aretusa.
Uno spazio amplissimo del piano seminterrato di un residence di nuova costruzione, venne adibito a questa attività per iniziativa del compianto Luciano Santarelli (Bubby) al quale poi si affiancò nella gestione Roberto Di Virgilio (il Boss) e che è entrata a far parte della storia. Personaggi questi che sono stati protagonisti indiscussi dell’amicizia e di tante iniziative goliardiche che univano tutti.
“Tempi indimenticabili – racconta Claudio Ferruccio Colantoni owner di Autocar a Carsoli (che all’epoca era uno dei dj-set insieme ad Arcangelo Di Gennaro e Danilo Lucangeli) – dopo l’apertura dell’autostrada nel 1970 il nostro territorio subì una forte attenzione diventando ben presto un centro mediamo tra Roma e la costa abruzzese. Ma in particolare la vicinanza con la capitale, il turismo sciistico di Marsia in inverno, ed il clima estivo vissuto all’insegna dello star bene, ci portarono ad intraprendere quella che sarebbe poi diventata una parte integrante della storia: la discoteca Aretusa. Amplissima pista da ballo, musica, feste, divertimento per tanto tempo. Emozioni che ancora oggi sono custodite nel cassetto dei ricordi belli”.
Chi non aveva la patente, raggiungeva la discoteca a piedi, nel residence che si trova lungo la Variante Tiburtina Valeria un paio di chilometri più su del viadotto di Santa Rosa in direzione Tufo-Tagliacozzo. E quelle luci, le musiche, le feste belle dell’epoca diedero la sensazione alla realtà locale di essere proiettata più come una cittadina che come un paese identitario che si lasciava alle spalle tanta sofferenza postbellica.
“La discoteca Aretusa – spiega ancora Ferruccio – divenne subito un punto di riferimento, all’inizio poteva sembrare anche una iniziativa sproporzionata per il territorio che vedeva solo allora la riedificazione di nuove costruzioni, insediamenti industriali e nuove attività commerciali, ma ben presto ci si rese conto che fu una gran bella cosa vissuta con grande entusiasmo”.
Il residence “Irma”, meglio noto come Aretusa proprio in relazione alla discoteca, divenne quindi con essa un luogo di vacanze trascorse all’insegna dello star bene. Una oasi con piscina, campo da tennis, in cui le estati di quegli anni tra discoteca e convivialità.
Quella struttura doveva essere un albergo, e venne costruita in quel luogo perchè inizialmente il casello della A24 di Carsoli doveva essere costruito lì, poi la decisione della dirigenza della Sara insieme al Ministero decisero di spostarla ove si trova tuttora. Cosicchè la struttura venne trasformata in residence, discoteca, con annesso centro sportivo tuttora funzionante.