Tagliacozzo. E’ caos sulla vicenda delle tre auto del sindaco in fiamme. Dopo gli appelli da più parti finalizzati a stemperare il clima politico e sociale, sembra che ci sia stato un effetto contrario e la situazione attualmente è incandescente. Due consiglieri comunali chiedono al Prefetto dell’Aquila Francesco Alecci di fare chiarezza sul “procurato allarme sollevato in consiglio comunale”, mentre l’onorevole Filippo Piccone(Ncd) attacca il collega parlamentare Gianni Melilla (Sel) perché “avrebbe generando un ulteriore allarme sociale” parlando anche lui di “grave attentato”.
Insomma le dichiarazioni del procuratore di Avezzano, Andrea Padalino, che hanno riequilibrato lo stato dei fatti e chiarito che dalle indagini ancora non ci sono certezze né da un verso né dall’altro, non sono state sufficienti a riappacificare gli animi.
Dalle ultime dichiarazioni di esponenti politici sembra che si sia passati da una tesi incentrata sulla certezza di un grave attentato, a quella che parla di certezza di un incidente. “Ci fa piacere che la Procura della Repubblica di Avezzano abbia smentito l’ipotesi di un attentato in merito all’episodio che ha coinvolto il sindaco di Tagliacozzo”, ha difatti affermato Piccone, “una buona notizia per il sindaco, la sua famiglia, i tagliacozzani ma anche per il nostro territorio. Dispiace però constatare”, continua Piccone, “che l’onorevole Gianni Melilla (Sel) abbia voluto formalizzare in una interrogazione parlamentare tale episodio definendolo “grave attentato” generando così con quest’azione un ulteriore allarme sociale che crea anche danno all’economia di Tagliacozzo, che ricordiamo è un centro di eccellenza marsicano a vocazione turistica, senza prima aspettare i dovuti riscontri dei Carabinieri e dei Vigili del Fuoco a cui va il nostro ringraziamento per l’efficienza e professionalità dimostrata. Siamo stati tra i primi a manifestare la solidarietà al sindaco Maurizio Di Marco Testa appena accaduto l’episodio ma, alla luce di quanto sta emergendo, non possiamo che rilevare come alcune ipotesi siano state legate, anche in maniera strumentale, al clima politico presente a Tagliacozzo. Dal nostro punto di vista”, continua Piccone, “l’opposizione a Tagliacozzo ha spesso svolto un ruolo importante nell’interesse dei tagliacozzani sempre nel rispetto delle regole democratiche del confronto così da non creare mai dubbi interpretativi, sottolineando con forza come la politica non debba mai essere legata e confusa con meri atti di delinquenza. Si eviti quindi”, conclude Piccone, “la strumentalizzazione di tale episodio, considerato anche l’imminente rinnovo amministrativo a cui i cittadini saranno chiamati a primavera”. E proprio due consiglieri di opposizione, Alfonso Gargano eRoberto Giovagnorio, ora denunciano un presunto caso di procurato allarme. “Abbiamo avanzato una richiesta al Prefetto”, spiega Alfonso Gargano, “viste le dichiarazioni espresse dell’assessore di TagliacozzoGabriele Venturini, del consigliere Vincenzo Montelisciani, e dell’onorevole Gianni Melilla, dando per certo che si trattava di attentato. Visto che il procuratore della Repubblica ha smentito categorizzante l’ipotesi attentato, essendosi diffusa una sorta di psicosi allarmistica dovuta a questi interventi chiediamo al Prefetto dell’Aquila di rassicurare la popolazione in merito al procurato allarme ingiustificato e chiediamo se la procura intenda aprire un fascicolo sempre per procurato allarme”. Si richiede anche al segretario comunale di Tagliacozzo se sia il caso di prendere provvedimenti per il danno all’immagine del comune provocato da questa vicenda”. Intanto la Procura ha nominato un consulente tecnico di parte per fare chiarezza sulla vicenda e accertare se si sia trattato di un incendio doloso o di un incidente. Si tratta del tecnicoCristiano Ruggeri, nominato “ai fini di valutare le modalità dell’evento e stabilire se possa ricondursi ad essere di natura dolosa o meramente accidentale”. L’inchiesta, su cui sono al lavoro i carabinieri, è coordinata dal pubblico ministero Roberto Savelli. Sulla vicenda interviene anche il segretario regionale dell’Ugl polizia, Claudio Ciucci, che sostiene l’operato delle forze di polizia, quindi dei carabinieri, che danno il loro massimo”, aggiungendo che le istituzioni sono presenti nel territorio e non c’è una mancanza dello Stato nei confronti del territorio”. Un intervento che fa eco a quello del procuratore Padalino che poche ore prima era intervenuto anche a sostegno del lavoro sulle indagini della compagnia di Tagliacozzo affermando che “contrariamente a quanto qualcuno possa pensare, sono state svolte ai massimi livelli di efficienza e competenza con la polizia giudiziaria, senza tralasciare nulla”. @pietroguida