A Tivoli, città della provincia est di Roma, i cittadini da giorni hanno fatto partire una petizione per salvare il parco Begozzi nel quartiere di Villa Adriana.
Il Comune ha infatti ottenuto circa un milione e mezzo di finanziamento, previsto dal PNRR, per trasformare l’area in un centro polivalente. Una cementificazione in piena regola di un’area verde ad uso gratuito di tutta la cittadinanza.
Da sempre punto di riferimento e incontro per la comunità, il giardino è gestito da circa 20 anni dai volontari del Comitato di quartiere parco Adriano. Manutenzione, lavori di rinnovamento, acquisti di attrezzature sportive e ludiche, tutto a carico dei cittadini. Senza mai gravare sulle casse comunali.
Il presidente del comitato, Giuseppe Belli, ha avuto modo di incontrare l’amministrazione comunale il 24 gennaio, in seguito alla manifestazione tenutasi il 21 dello stesso mese. Dall’incontro il Comune ha esposto la volontà di una revisione del progetto. Ma le scadenze e l’approssimazione hanno fatto pensare alla cittadinanza che nessun cambiamento progettuale sia possibile. Il bando infatti è molto stringente e non prevede variazioni.
“Non si può perdere- dichiara il presidente Belli- un’area importante per la comunità, un’eccellenza del territorio fruibile a tutti e sempre curato dai volontari”.
Ad oggi il comitato ha lanciato due raccolte firme, di cui una online, che ha ottenuto circa 20mila sottoscrizioni. Numeri importanti che hanno visto la partecipazione di cittadini di altri quartieri a sostegno della battaglia degli abitanti che si stanno spendendo per lo spazio tra Via San Salvatore, via Begozzi e via Elio Adriano.
La motivazione principale della contrarietà al progetto del Comune è il pericolo di vedere trasformato il parco Begozzi in un centro degradato, come successo per il vicino parco Malala. Anni e anni di cantiere per poi vedere l’area in mano al degrado. Senza contare che la struttura in muratura andrebbe a occupare il cuore dell’area verde, incidendo sensibilmente sulla parte dell’orto, dove con cura i volontari hanno piantato numerose piante.
“Il centro polivalente- ha continuato Giuseppe Belli- cancellerebbe piante, alberi, fiori. La storia della comunità che gestisce ciò in accordo con il Comune. Ogni pianta è un ricordo legato ad un evento della zona”.
I circa 100mq di struttura, inoltre, non saranno recintati, saranno difficili da controllare nelle ore notturne e il pericolo di vandalismi aumenterebbe rispetto ad oggi. Il comitato, a tal proposito, sottolinea il proprio ruolo a difesa del territorio. La presenza costante e rispettata ha limitato episodi di piccola delinquenza e spaccio nel quartiere.
Dunque un progetto “non necessario, che non aggiunge nulla a ciò che da sempre viene fatto gratis”, conclude il presidente dell’associazione. Tra i pericoli che i cittadini vogliono sventare è la richiesta di pagamento per accedere a strutture come campi da calcetto e giochi per bambini che da oltre due decenni sono mantenuti a spese del comitato di quartiere.
Il 31 marzo rimane ad oggi la data entro la quale dovranno essere affidati i lavori, che dovranno terminare entro la metà del 2026 per non incappare in sanzioni previste dal PNRR. CIrca un mese in mezzo in cui il Comitato di quartiere parco Adriano continuerà a far sentire la propria voce, forte di un consenso sempre maggiore e con alcune iniziative già in fase di organizzazione.