“La mia ordinaria vita straordinaria” di Tamara Fumagalli: l’amore per i viaggi e l’audacia di superare i “limiti”
"Ho sempre creduto al fatto di non arrendermi mai, al prendere atto che muoversi non con l'uso delle gambe, ma grazie a delle ruote, autonomamente, o spinta da qualcuno, non avrebbe mai potuto fermare la mia voglia di vivere, la mia mente e tantomeno il mio cuore".
Cosa rende straordinaria una vita ordinaria? Si passa spesso troppo tempo a cercare di rispondere a questa domanda, forse perdendoci dettagli e particolari che diamo per scontati, ma che contribuiscono a rendere unica la nostra esistenza. Tamara ogni giorno cerca di fare in modo che la sua vita sia splendidamente ordinaria: una famiglia felice, una professione appagante e le vacanze, gli amici, le piccole avventure del quotidiano rese straordinarie da una malattia che immobilizza il corpo, ma non il cuore e lo spirito.
A diventare eccezionali, così, non sono solo le difficoltà ma anche le soluzioni e, soprattutto, le persone che ci circondano e ci vengono in aiuto per fare in modo che tutto sia perfettamente ordinario, che insomma tutto funzioni, nonostante le barriere, anche grazie alla resilienza che ciascuno di noi può trovare dentro di sé.
Tamara ci insegna che c’è sempre una soluzione, anche se il problema si chiama sclerosi multipla, non c’è ostacolo che non si possa affrontare e, se questo richiede una deviazione del percorso, non è detto che la nuova strada sia meno entusiasmante.
Tamara Fumagalli nasce a Lecco il 15 luglio 1978. Nel 2002 si laurea in Lingue e Letterature Straniere con lode presso l’Università degli Studi di Bergamo e, dopo aver conseguito l’abilitazione all’insegnamento, insegna inglese nella scuola secondaria di primo grado.
Sposata dal 2008, ha una figlia nata nel 2010 e vive in un piccolo paese nella Brianza lecchese. Ha pubblicato la tesi di laurea La Brianza. Il territorio brianteo attraverso le descrizioni di viaggiatori più o meno illustri con L’Autore Libri Firenze (2006).
Tamara ama viaggiare, soprattutto nel Nord Europa, nonostante debba farlo su sedia a rotelle perché affetta da sclerosi multipla dal 1999. Proprio l’amore per questi luoghi l’ha portata a conoscere le loro tradizioni e atmosfere natalizie. Sul tema del Natale ha pubblicato il libro 24 doni per Natale, Albatros, luglio 2021. Con il romanzo La mia ordinaria vita straordinaria ha invece vinto il Premio Letterario “Città di Castello” XV edizione 2021.
Buongiorno Tamara e grazie per condividere con noi alcuni pensieri sul tuo romanzo. Come è nata l’idea di scrivere questo tuo primo libro?
“Moltissime persone mi hanno sempre chiesto come faccio a essere sempre sorridente e a svolgere molte attività nonostante la mia disabilità. A marzo 2020 non c’era molto da fare e ho pensato che sarebbe stato bello rispondere a queste persone raccontandomi. Così ho immaginato di parlare a tanti lettori ideali raccontando di me e relazionandomi con loro; allora è nata anche l’idea descrivere questo romanzo “dialogato””.
Hai delle abitudini quando scrivi?
“Se è possibile vado all’aria aperta: a causa della mia disabilità io non scrivo i miei libri al computer, ma li detto con la app di Google documenti, a volte al computer ma spesso e volentieri dal mio telefono ovunque io mi trovi”.
Sei una donna ottimista, spericolata e piena di iniziative: che importanza hanno la forza di volontà e il tuo carattere nell’affrontare la disabilità? Cosa consigli a chi ci convive quotidianamente?
“Credo che il mio carattere e la relativa forza di volontà siano stati la mia fortuna nell’affrontare la mia vita. La mia testardaggine e la fortuna di essere circondata da persone che ci tengono a me sono stati la mia salvezza. Purtroppo non esistono buoni consigli da dare a chi convive quotidianamente con la disabilità, poiché ogni situazione è diversa e ognuno di noi deve trovare la soluzione che più gli si confà dentro se stesso. Non me la sento di elargire consigli a chi quotidianamente cerca soluzioni e combatte la propria battaglia”.
Ognuno di noi è differente e ha una diversa idea di “normalità”: quale è la tua?
“Certamente la normalità è un punto di vista individuale, ma credo che ciò che accomuni tutti quanti sia il perseguire la felicità, o sicuramente lo è per me. La normalità è stare bene con se stessi e con tutti coloro che ti circondano”.
Ami viaggiare da sempre: quale luogo ti è rimasto nel cuore e stai pianificando altri viaggi?
“In realtà ogni luogo che ho visitato mi è rimasto nel cuore per motivazioni differenti. l’Inghilterra mi ha regalato l’indipendenza, la Germania amplifica il mio amore per il Natale, i paesi scandinavi e la Scozia fanno respirare il mio cuore e la mia mente, il nord della Spagna mi ha aperto gli occhi sui pregiudizi e così via. Certamente sto pianificando altri viaggi! L’ultimo giorno dell’anno ho prenotato le vacanze di carnevale a Londra e il terzo giorno dell’anno nuovo quelle pasquali in Germania.
Indovina che cosa sto facendo adesso? Appena termino l’intervista mi sto già catapultando al computer per organizzare al meglio le mie vacanze di luglio in Irlanda e qualche giorno ad agosto in Portogallo… fosse per me e non certo per il mio conto in banca pianificherei ogni weekend! Certamente adoro viaggiare, ma pianificare i viaggi è anche un hobby e lo faccio volentieri anche per amici”.
Descrivi il tuo libro con 3 aggettivi
“Spontaneo, resiliente, ironico”.
Quale messaggio vuoi trasmettere ai lettori?
“Qualsiasi cosa negativa accada nella vita, la vita non la si può cambiare, è un regalo senza ricevuta per poterlo scambiare o restituire in negozio. Tanto vale viverla fino in fondo cogliendone il meglio, o il meno peggio e cercando di smussare ogni angolo vivo negativo e apprezzare con una sferzata di gioia ed energia gli spigoli vivi positivi”.
Altri libri nel cassetto?
“Più che nel cassetto, uno è sul desktop! Scrivere per me è una necessità, un hobby e mi piace proprio passare il tempo scrivendo, o meglio dettando! Un libro l’ho terminato proprio a novembre e sono in cerca di editore, chissà se lo troverò? Beh poco importa, perché io mi sono divertita tantissimo a scriverlo e mi piace ancora di più rileggerlo! Adesso sto pensando di scriverne un altro, ma forse è un progetto troppo ambizioso, ma di nuovo, che importa? L’importante è divertirsi! E citando una famosa canzone, Quel che sarà sarà…“