Il Teatro Biblioteca Quarticciolo, luogo simbolo di rigenerazione urbana nato dal recupero e dalla trasformazione dell’ex mercato Quarticciolo, ha ospitato la seconda edizione di “Roma a portata di Mano”, un appuntamento di riflessione e confronto sull’avvicinamento alla città dei 15 minuti.
Studio del territorio, confronto con attori internazionali, ascolto attivo delle reti sociali e degli studiosi sono gli elementi fondamentali che l’Amministrazione capitolina ha individuato per governare e per dare a una metropoli come Roma un’adeguata strategia volta al potenziamento razionale di servizi di prossimità nell’ottica dei 15 minuti.
Nel corso dell’iniziativa, a cui ha preso parte il Sindaco Gualtieri con gli Assessori Catarci e Veloccia e la presidente dell’Assemblea capitolina Svetlana Celli, sono stati illustrati i risultati preliminari di un lavoro realizzato dall’Assessorato al Decentramento e per la Città dei 15 Minuti, con la collaborazione dei 15 Municipi: racconta una città fatta di 310 quartieri – nello specifico 288 quartieri e 22 rioni.
“Roma è cambiata completamente rispetto a quella che venne fotografata con la delibera 2982/1977: è tempo che se ne prenda atto e che gli studi e le statistiche, a partire da quelle ufficiali dell’Istat, puntino a leggere gli agglomerati urbani in cui si svolge la vita quotidiana e che in gran numero, 115 su 310, sono situati oltre il Grande Raccordo Anulare. L’obiettivo alla base del modello dei 15 minuti è la ricucitura di una città frantumata da disuguaglianze socioeconomiche e spaziali attraverso l’implementazione di un modello del tutto opposto rispetto a quello che, negli ultimi decenni, ha portato alla migrazione interna della popolazione verso il Gra – circa 500 mila residenti nell’anello ferroviario, 1 milione e mezzo tra anello e Gra, 800 mila oltre Gra – e a quella esterna verso i Comuni di un’area metropolitana arrivata a 4,3 milioni” ha commentato Andrea Catarci, assessore al Decentramento, Partecipazione e Servizi al Territorio per la citta’ dei 15 minuti.
“La città dei 15 minuti è qualcosa di molto più organico, integrato e trasformativo di un concetto statico di avvicinamento dei servizi. È un progetto sociale, politico, e democratico, con un profondo impatto trasformativo. Un processo indispensabile di sostenibilità ambientale e accessibilità, per restituire una maggiore eguaglianza di diritti, riducendo squilibri, andando verso un modello di ‘diritti di prossimità’. Prossimità funzionale, fisica, digitale e relazionale” ha spiegato il Sindaco Roberto Gualtieri nel suo intervento.
“La dimensione urbanistica, ambientale, la valorizzazione dell’identità dei quartieri – ha proseguito Gualtieri – possono trovare un punto di sintesi con il coinvolgimento di diversi territori. Il lavoro di condivisione con i Municipi è importante: non è solo un elenco di operazioni, ma un’azione che rimette al centro la persona, per una città più policentrica e unita, che possa essere valorizzata in tutte le sue potenzialità“.
Alla mappatura del territorio e alla discussione sul modello romano è seguito il confronto con i protagonisti della trasformazione di altre grandi città europee, dal Professor Carlos Moreno, ideatore del modello della città dei 15 minuti applicato nella capitale francese dalla Sindaca Hidalgo, di Arnaud Ngatcha, assessore all’Europa di Parigi, di Laura Petrella, Agenzia delle Nazioni Unite per gli insediamenti umani e Helene Chartier, per C40 Cities.
Hanno partecipato le tre Università pubbliche romane, La Sapienza, Tor Vergata e Roma Tre, con recenti ricerche comparative sulla città dei 15 minuti. Dal territorio sono arrivati i contributi della Casa di quartiere Quarticciolo, della filantropia sociale e della Vaccheria del Municipio IX, esempio di rigenerazione urbana e di cultura della prossimità.