Sante Marie – “Amministratori, associazioni e cittadini hanno partecipato ieri alla cerimonia per commemorare il 25 aprile. Dopo il raduno in piazza Aldo Moro ci si è spostati in corteo prima verso la lapide ad Antimo Ermili e poi al monumento ai caduti per la deposizione della corona d’alloro.
“Il 25 aprile per l’Italia ha rappresentato una vera e propria svolta”, ha commentato il sindaco Lorenzo Berardinetti, “l’intera nazione è stata liberata e a tutti è stata data la possibilità di ricominciare, di ripartire, di ricostruire. Quell’entusiasmo che si vede negli occhi delle persone riprese nelle tante immagini che girano ormai sul web è incredibile. Sono persone che avevano ancora la speranza, che avevano una voglia di riscatto e soprattutto che erano pronte per ripartire. Ho sentito e letto molto sulla Festa della Liberazione, a cominciare dai racconti dei sopravvissuti della brigata Maiella.
Quello che più mi ha colpito è la genuinità con la quale quei ragazzi si erano messi in moto per poter fare qualcosa di utile per la loro nazione. Parliamo di impegni importati, di azioni che spesso potevano mettere a repentaglio la loro vita dalla quale però non si sottrassero.
Oggi si discute sul 25 aprile per vedere se questo o quel politico lo celebra degnamente o no. A mio avviso, in qualità di sindaco di una piccola comunità come la nostra, la Festa della Liberazione dovrebbe insegnarci due cose fondamentali.
La prima è la condivisione di un progetto, la voglia dei giovani di mettersi in gioco per il bene comune, di impegnarsi per qualcosa che interessa tutti. La seconda è il valore della libertà, un qualcosa di così importante, di così forte spesso difficile da raggiungere. Quando vediamo i nostri ragazzi impegnati oggi per iniziative come può essere una manifestazione di un’associazione, ma anche la partita di pallone o la processione del Venerdì Santo dobbiamo essere soddisfatti. Soddisfatti perché vuol dire che siamo riusciti a trasmettere qualcosa ai nostri giovani, siamo riusciti a farli crescere e a fargli comprendere quant’è importate appartenere a una comunità, prendersi cura di questa e fare qualcosa ogni giorno per aiutarla a crescere. C’è ancora molto da fare, ma impegnandoci ogni giorno tutti insieme potremo continuare a far crescere questi nostri giovani trasmettendogli quei valori veri, sani e genuini che ci hanno trasmesso i nostri nonni.
Come comunità poi dobbiamo continuare a far sviluppare in ognuno di noi il senso vero della libertà. Essere liberi non significa essere menefreghista o irrispettoso, ma vuol dire guardare il mondo con occhi diversi e dare al tempo stesso un contributo alla propria vita e a quella degli altri.
Carissime concittadine e carissimi concittadini la vera festa di liberazione deve essere celebrata ogni giorno nel piccolo gesto quotidiano perché facendo crescere una generazione libera e al tempo stessa impegnata potremo dare tutti insieme un futuro al nostro paese”.
Al termine della commemorazione padre Michelangelo ha celebrato la messa in piazza padre Daniele Giorgi.” Lo ha reso noto il comune.