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Nove anni fà il sacrificio del Commissario Roberto Mancini

Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani ricorda il valore e il sacrificio del sostituto commissario di polizia Roberto Mancini, deceduto il 30 aprile del 2014, all’età di 53 anni, a causa di un cancro al sangue, malattia contratta per la sua attività investigativa relativa al traffico illecito dei rifiuti in Campania.

Roberto Mancini, sin dall’inizio degli ’90, si dedicò a indagini scrupolose, nel territorio del casertano in mano ai casalesi, arrivando a cogliere, insieme alla sua squadra, le intersezioni perverse tra imprenditori, massoneria, politici e camorra, i cui effetti determinarono un autentico disastro ambientale nei luoghi del casertano, che sarebbero poi divenuti noti all’opinione pubblica come la Terra dei fuochi.

Le dichiarazioni e le rivelazioni del collaboratore di giustizia Carmine Schiavone hanno contribuito ad aggiungere tasselli al puzzle che meticolosamente componeva il commissario Mancini.

Purtroppo il suo attaccamento eroico nei confronti della professione che svolgeva, dello Stato e dei cittadini che avrebbe dovuto servire, lo condusse alla morte, causata proprio dai miasmi mefitici dolosi per i quali tanti bambini e persone innocenti della Campania perirono e continuano ad ammalarsi.

Ancora oggi non è stata fatta completamente chiarezza sulla vicenda e forse altre pagine dovranno aggiungersi ai faldoni dei documenti che raccontano un capitolo veramente infamante per la nostra società: contribuire coscientemente alla malattia e morte di migliaia di persone, disseminando il territorio di scorie e rifiuti altamente tossici, è un atto talmente disumano che non può trovare nessuna forma di comprensione. La corsa sfrenata all’esercizio del potere e al guadagno vertiginoso, perseguito in modo criminale, hanno ottenebrato le menti di troppe persone collocate in punti nevralgici del vivere civile. Tale constatazione amareggia quasi quanto lo scempio perpetrato ai danni delle bellezze di una regione meravigliosa e l’oltraggio inferto alla vita umana.

Roberto Mancini era perseguitato anche dalle intimidazioni di quanti avrebbero voluto fermarlo; è morto purtroppo alla fine di una malattia dolorosa.

Il suo lavoro però ha consentito e consentirà sicuramente di salvare altre vite e di donare una speranza a chi crede nella parte nobile e onesta della nostra società.

Il CNDDU ritiene importante divulgare nelle aule scolastiche la vicenda di Roberto Mancini attraverso, per esempio, l’ascolto delle sue interviste e di coloro che hanno collaborato con lui, al fine di approfondire le tematiche relative alla legalità e alla difesa dell’ambiente. Inoltre, sarebbe significativo, per omaggiare la memoria di un personaggio così meritevole, dedicare uno spazio didattico delle scuole italiane proprio a Roberto Mancini.

#ConRobertoManciniDallaParteGiusta

prof. Romano Pesavento

Presidente CNDDU