Redazione – Come annunciato con precedente articolo è stata depositata in data 07.04.2016 l’ordinanza con cui il Tar Lazio ha respinto, nella fase cautelare, il ricorso per motivi aggiunti sull’ultimo aumento del pedaggio autostradale.
Analoga ordinanza è stata depositata sul ricorso autonomo proposto dal Comune di Palestrina più altri 14 Comuni e discusso nella stessa camera di consiglio del 6 aprile: in questa sede si è subito compreso l’orientamento della giustizia amministrativa, nonostante la serrata e animata discussione cautelare del Prof. Avv. Enrico Michetti: sono state censurate diverse “anomalie” del decreto Ministeriale, a partire dalla mancata pubblicazione del decreto nelle forme prescritte dalla normativa, sino ad arrivare alla censura dei presupposti stessi degli aumenti, individuati nel decreto in un riequilibrio del Piano Economico Finanziario (PEF), “mai aggiornato” e che tuttavia ha consentito “l’aggiornamento tariffario applicabile dal 1° gennaio 2016, in via provvisoria, … in attesa dell’approvazione dell’aggiornamento del PEF vigente”.
“Sapevamo che contrapporsi ad Anas s.p.a., al colosso di Autostrade dei Parchi, a Ministero Economia e Finanze e Ministero delle Infrastrutture e Trasporti sarebbe stato difficoltoso, ma di fronte alle gravissime carenze del decreto impugnato – che addirittura ammette letteralmente che l’aumento autostradale è stato determinato sulla scorta di un piano di investimenti non ancora aggiornato, e quindi non vigente – è davvero doveroso ostacolare l’ennesimo sopruso subito dai cittadini del nostro territorio. Siamo delusi che il Tribunale Amministrativo del Lazio non abbia ritenuto sussistere i vizi riscontrabili nel decreto. Ma ancor più ci stupisce che la giustizia amministrativa neghi la sospensione del provvedimento di aumento della tariffe perché non ritenga dimostrati “l’impossibilità di rimborsare gli utenti che corrisponderanno gli incrementi tariffari contestati” nonché “il … rapporto diretto tra gli aumenti tariffari e la diminuzione di opportunità sociali sul territorio unite alla contrazione dei rapporti commerciali con la Capitale”. Ci sembra abbastanza pacifico che i veicoli in transito, che non usufruiscano di servizio Telepass o di pagamenti telematici, non potranno facilmente dimostrare il pregiudizio economico subito, così come è altrettanto chiaro che l’aumento delle tariffe determini difficoltà agli scambi, di natura commerciale e/o sociale, da e per la capitale – commenta il Sindaco di Subiaco Francesco Pelliccia.
Il Sindaco di Palestrina, Adolfo De Angelis dichiara “E’ del tutto incredibile la posizione assunta dal Tribunale Amministrativo, per aver considerato solo il “periculum” ossia il pregiudizio grave ed irreparabile come riconducibile esclusivamente al cittadino. Se fosse confermato simile orientamento i Comuni non verrebbero più considerati “ente esponenziale”, in rappresentanza della cittadinanza di cui sono espressione e saranno del tutto inutili i ricorsi al Tar presentati dalle amministrazioni comunali a tutela dei diritti dei cittadini, indipendentemente dal contesto: dalla sanità, al sociale, alla mobilità. Le amministrazioni comunali interessate continueranno invece a seguire le azioni a tutela dei cittadini”.
Le amministrazioni coinvolte sono al lavoro per valutare l’opportunità di un appello al Consiglio di Stato o una richiesta di pronta fissazione di udienza per la discussione del merito del ricorso.
Prosegue infatti l’attività per la tutela dei cittadini:“non possiamo consentire che gli interessi dei colossi economici continuino a condizionare negativamente le opportunità di sviluppo del nostro territorio, comprimendo di fatto i diritti Costituzionali e dell’Unione Europea alla libera circolazione delle persone, nonché il principio dell’uguaglianza sostanziale di tutti i cittadini. Siamo disposti a combattere, se necessario, sino alle Magistrature Superiori e, se necessario, dinanzi alla Magistratura Europea” concludono i Sindaci Pelliccia e De Angelis