ROMA – Nel corso dei quotidiani controlli del territorio, i Carabinieri del Gruppo di Roma hanno arrestato 4 persone gravemente indiziate del reato di furto aggravato.
In manette è finito un 23enne egiziano che, ieri mattina, è stato bloccato da un Carabiniere della Stazione Roma Quadraro, libero dal servizio, all’interno di un convoglio della metropolitana linea A, nei pressi della fermata “Furio Camillo”.
L’indagato ha atteso l’arrivo del treno nella stazione e all’apertura delle porte, rapidamente ha strappato dalle mani di una ragazza, successivamente identificata in una 25enne italiana, un’I-Phone per poi darsi alla fuga. Il Carabiniere, che si trovava all’interno dello stesso vagone e ha assistito alla scena, è intervenuto riuscendo a immobilizzare il 23enne con l’ausilio di un cittadino. La refurtiva è stata recuperata e restituita alla proprietaria.
In mattinata, sempre lungo la linea A della metropolitana, questa volta alla fermata “Termini”, i Carabinieri del Nucleo Roma Scalo Termini hanno arrestato un 20enne cileno che poco prima aveva derubato, sfilandogli il portafogli da una tasca della giacca, un turista 48enne italiano ed era stato trattenuto dalla stessa vittima fino all’arrivo dei militari.
A bordo di un convoglio della metro, all’altezza della fermata “Repubblica”, i Carabinieri della Stazione Roma Nomentana hanno bloccato un 51enne romeno sorpreso a derubare un turista cinese, impossessandosi dello smartphone che custodiva nello zaino che la vittima portava in spalla.
Nel pomeriggio, invece, in piazza Vercelli, nei pressi dell’uscita della fermata metro “Re di Roma”, i Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Roma hanno arrestato un cittadino del Marocco, senza fissa dimora, sorpreso a strappare lo smartphone dalle mani di una giovane, intenta in una telefonata.
Tutte le vittime hanno presentato regolare denuncia-querela.
Nel corso dell’udienza presso le aule di Piazzale Clodio, il Tribunale di Roma ha convalidato tutti gli arresti.
Si precisa che il procedimento è nella fase delle indagini preliminari, per cui gli indagati sono da ritenersi innocenti fino a sentenza definitiva.