L’AQUILA – Distretti sanitari e strutture pubbliche vuote nella sezione Cup. Non si può fare niente. I disagi per i cittadini sono moltissimi, la già grave situazione della Asl 1 Avezzano L’Aquila mostra ancora di più i segni evidenti di un caos che si aggiunge a caos. Impossibile prenotare visite al Cup, e per chi è già in lista per poter accedere alla prestazione è un incubo farsi autorizzare l’impegnativa. Viene così ripristinato l’antico timbro di validazione, ma con una aggravante burocratica senza precedenti: detto bollo può essere battuto sulla ricetta cartacea solo il giorno della visita e presso la struttura ove essa si svolge.
Quindi chi ha visita all’Aquila, non può autorizzare ad Avezzano, Tagliacozzo, Carsoli etc, deve quindi PRIMA della visita: andare al CUP dell’Aquila e poi recarsi in visita con il documento bollato. Ciò ovviamente sta generando una serie di code agli sportelli, anche se la timbratura manuale è peraltro veloce, ma il controllo della prestazione va comunque effettuato.
E non vi sono all’orizzonte soluzioni: i medici non aprono neanche i loro pc per paura di essere contagiati dal virus informatico che ha carpito i dati di tutta la Asl. Dati di ogni tipo, che gradualmente stanno venendo diffusi sul deep web dall’organizzazione che ha posto la regione Abruzzo di fronte ad un dilemma: accettare il ricatto di versamento per due mln di euro. Il presidente Marsilio esclude categoricamente questa ipotesi.