Grande successo sul lago TURANO per La Giornata Europea dei Parchi che si festeggia ogni anno il 24 maggio per iniziativa della Federazione Europea dei Parchi (EUROPARC). Ricorda il giorno in cui, nel 1909, venne istituito in Svezia il primo parco nazionale in Europa.
“Costruire sulle nostre radici” questo lo slogan della Giornata Europea dei Parchi 2023. Un invito alle Aree Protette ad esplorare l’idea e il valore del patrimonio naturale che esse proteggono, ma anche il patrimonio della propria organizzazione, fatta di esperienze, competenze e buone pratiche per la tutela della biodiversità e del territorio.
Le aree naturali protette sono in prima linea per la difesa della biodiversità ma offrono un importante contributo anche per la tutela del territorio e nel contrasto ai mutamenti climatici.
In Italia, ad oggi, la copertura di superficie protetta, al netto delle sovrapposizioni tra aree protette e siti Natura 2000, è di circa 3.920.174 ettari a mare (pari all’11,2% delle acque territoriali e Zona di Protezione Ecologica) e di 6.530.473 ettari a terra (pari al 21,7% del territorio italiano).
Per raggiungere l’obiettivo del 30% entro il 2030 all’interno del territorio nazionale, come richiede il target 3 del Kunming-Montreal Global Biodiversity Framework (l’accordo del 2022 tra i Paesi che hanno sottoscritto la Convenzione ONU per la Diversità Biologica), esiste uno scarto di un ulteriore 19% di superficie marina da sottoporre a tutela e di circa l’8% di superficie terrestre.
L’accordo chiede che per centrare il target 3 siano integrate oltre alle aree terrestri e marine, anche quelle costiere e le acque interne.
Ai Paesi è richiesto uno sforzo affinché le superfici protette siano ben connesse tra di loro, governate e gestite in maniera efficace.
Inoltre, il target 3 impegna i Governi a rispettare i territori indigeni e tradizionali nell’espansione di nuove aree protette.
Studi scientifici ed evidenze empiriche dimostrano, infatti, che i popoli indigeni e tradizionali sono i migliori custodi della natura. Essi rappresentano solo il 5% della popolazione mondiale, ma proteggono l’80% della biodiversità terrestre.
Sono le loro culture, strutture politiche e conoscenze che hanno consentito questa coesistenza con il resto del tessuto vivente del nostro pianeta.
Un target equivalente per le aree protette era già strato introdotto nel 2020 dalla Strategia UE per la Biodiversità, che prevede la creazione di una rete coerente e ben gestita di zone protette comprendenti almeno il 30% della superficie terrestre e il 30% di quella marina dell’UE, di cui almeno un terzo sottoposte a tutela rigorosa.
Ispra fornisce supporto tecnico e scientifico al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica nei processi di negoziazione ONU e UE e nel percorso di attuazione del Kunming-Montreal Global Biodiversity Framework e della Strategia UE per la Biodiversità.