Rocca di Mezzo, 300 mila euro a fondo perduto per attrarre residenti e rilanciare economia
Grazie al COPE il Comune si aggiudica il Bando “Infrastrutture sociali”
Il Comune di Rocca di Mezzo è risultato aggiudicatario del bando “Infrastrutture Sociali”, finanziato dall’Agenzia di Coesione nell’ambito del PNRR, per un importo di Euro 300.000,00 a fondo perduto, grazie all’importante supporto tecnico del Consorzio Punto Europa. Il bando mira a promuovere soluzioni a problemi di disagio e fragilità sociale, mediante la creazione di nuovi servizi e infrastrutture sociali e il miglioramento di quelli esistenti, favorendo l’aumento del numero di destinatari e la qualità dell’offerta, anche facilitando il collegamento e l’accessibilità ai territori in cui sono ubicati i servizi stessi, sotto forma di trasferimenti destinati alle autorità locali.
In riferimento a tale finalità, il Comune di Rocca di Mezzo ha proposto un progetto riguardante il miglioramento di una struttura ricettiva, situata nella frazione di Fonteavignone, e rivolta all’accoglienza dei profughi in fuga dalle guerre. L’intervento, dunque, si colloca all’interno di un territorio particolarmente esposto ai fenomeni di marginalizzazione e di abbandono sociale, che caratterizza, purtroppo, le aree interne. Al riguardo giova sottolineare che il recupero dell’immobile assicurerebbe la rivitalizzazione di un centro abitato che nel suo complesso è già stato completamente recuperato da un punto di vista architettonico e sismico, ma che sconta l’assenza di servizi alla persona, che ne hanno determinato il quasi completo abbandono – contando ad oggi solo 35 residenti – nonostante la prossimità con il Capoluogo di Rocca di Mezzo.
“Siamo molto soddisfatti per questo importante risultato per il nostro Comune – dichiara il Sindaco Mauro Di Ciccio – che risponde ad una chiara esigenza dell’intero comprensorio dell’Altopiano delle Rocche. Evitare lo spopolamento e implementare la presenza di studenti nelle scuole è per noi, una missione, oltre che un’esigenza primaria”.
“La rivitalizzazione del centro abitato, dichiara il Presidente del COPE Filippo Lucci – potrebbe stimolare la libera imprenditoria privata e, conseguentemente, la resilienza dei profughi che, ove utilmente collocate nel mondo del lavoro, nel lungo periodo potrebbero integrarsi con le comunità locali e ripopolare il centro stesso. Il centro abitato, infatti, pur vivendo una regressione demografica, è limitrofo a punti di interesse turistici quali le Stazioni sciistiche di Campo Felice ed Ovindoli Monte Magnola che, nelle stagioni invernali ed estive, assicurano un incremento demografico pari ad almeno 10 volte il numero dei residenti”.