COLLEGIOVE – Si è svolta nel pomeriggio di ieri a Casali Cervia, presso la suggestiva cornice del B&B Nonna Assunta la presentazione del libro “Oniriche visioni” di Ilaria Colangeli. La raccolta poetica era stata presentata a Carsoli nel marzo scorso facendo riscontrare un grande successo e calore da parte del pubblico. Ed anche ieri la Valle del Turano ha accolto l’autrice-scrittrice con tanto affetto ed attenzione. Un pubblico attento ha assistito ad un evento molto coinvolgente in cui di scena è stata l’espressione poetica e la bella musica. A dare il benvenuto è stata Silvia Lo Giudice mentre la presentazione è stata curata dal giornalista Daniele Imperiale che ha presentato l’autrice quale amica di sempre esaltandone il particolare carisma comunicativo-espressivo.
A seguire l’evento è stato un susseguirsi di emozioni, alternata da letture di poesie tratte dal libro a cura della stessa autrice, ad esecuzioni magistrali di brani musicali che hanno entusiasmato tutti. Al pianoforte a coda Simone Longo, voce di baritono Cristian Alderete, e la magica dote vocale dell’owner del BB Silvia Lo Giudice hanno incantato tutti.
Hanno partecipato con interventi, anche la nota regista e musicista Emma Moriconi, ed il consigliere regionale del Lazio Michela Califano.
LA RECENSIONE DEL LIBRO
«“Oniriche visioni”, come possiamo intuire dal titolo del libro, ci immerge in un mondo visionario onirico e immaginifico, a volte quasi surreale ma sempre denso di concretezza e di vita – afferma la giornalista Elisabetta Zazza in una sua recente recensione – E anche qui, come in “Senso unico alterato”, il vero protagonista di ogni verso è sempre l’amore, raccontato nelle sue molteplici sfaccettature». Come ha sottolineato l’autrice stessa: «C’è un filo conduttore che attraversa tutto il libro, ed è il colore rosso: il colore della passione, che non significa soltanto passione amorosa, ma è intesa anche come sofferenza».
La presentazione è stata scandita dalla lettura di molte delle bellissime poesie di Ilaria, divorate una dopo l’altra e lette con grande intensità dalla poetessa che ne ha spiegato anche la matrice e il senso, lasciando il pubblico estasiato e colpito. Perché i versi di Ilaria arrivano dritti al cuore, sono un dialogo intimo e sincero in cui tutti possono riconoscersi. Tanti sono i temi che “Oniriche visioni” riesce a toccare, perché molteplici sono i sentimenti che racconta: è una poesia che si affida di volta in volta alle occasioni del vivere, al ritmo indefinito della quotidianità. Le occasioni sono spesso date da tormenti interiori, delusioni d’amore dove si soffre e ci si dice addio e con parole sublimi si dà voce al dolore, all’assenza, alla ricerca di un conforto, di una pace agognata. «È proprio questa la forza della poesia di Ilaria – ha spiegato la giornalista –: è un atto coraggioso, consapevole delle proprie fragilità e questo modo sincero di guardarsi dentro, di dare un nome alle cose è anche dono per gli altri, offerta di sé».
Nel corso della presentazione si è parlato di amore, di emozioni, di maternità, di spiritualità. Alcune parole che ricorrono con più frequenza nelle poesie di Ilaria Colangeli – le quali sono spesso dei “notturni”, propri del mondo onirico, il luogo interiore che abita la notte – sono “macerie”, “guarire”, “perdono”. Il suo è un paesaggio visionario animato da brandelli di sogni, ricordi, aspettative e speranze perdute, immagini distorte dove si cerca disperatamente una via di uscita, un rifugio, un approdo. Dalle macerie si alza improvviso un grido di aiuto, una protezione, e si chiede un perdono, si cerca la pace. «È una poesia che si fonde e si confonde con la preghiera: è il canto dell’anima», sottolinea la giornalista.
In ogni poesia di Ilaria, anche in quella che appare più buia, c’è sempre una luce che affiora: la speranza di una rinascita, di un risveglio come il sole che sorge a ogni alba. Per questo molti versi di Ilaria fanno venire in mente l’immagine mitologica dell’araba fenice che risorge dalle sue ceneri. Un simbolo bellissimo di rinascita, resurrezione e immortalità, che in senso più ampio è la capacità di risollevarsi dalle difficoltà: il messaggio poetico che Ilaria vuole trasmettere. La sua poesia è una forza dirompente che non si stanca mai, non si arrende mai.
Spesso il perdono di cui parla la poetessa di Carsoli coincide con la guarigione, perché non è una guarigione puramente corporea quella che si chiede, ma una guarigione dell’anima. Molte poesie di “Oniriche visioni” sono vere e proprie preghiere: bellissime, dolorose, emozionanti. Se, come diceva Alda Merini, “il poeta è colui che è capace di magnificare il dolore”, allora la poesia di Ilaria adempie in pieno a questa missione, perché con i suoi versi coraggiosi, sinceri e appassionati, ci restituisce la vera cifra di una poesia capace di affrontare il dolore, sublimarlo e alleviarlo.