Santa Vittoria a Carsoli, dalle origini del culto agli ampliamenti della Chiesa
di Luciano DEL GIUDICE
CARSOLI – Nel 2023 è stata restaurata, per interesse del parroco don Roberto Cristofaro e della diocesi dei marsi, il prospetto frontale della chiesa vocata alla martire sabina S. Vittoria (Roma 230- Monteleone Sabino 253). Il culto è presente solo a Carsoli nella marsica ed estremamente raro nella regione. La prima fonte documentale sulla chiesa per Carsoli (Celle in antico nome) è nella bolla papale di Pasquale II֯ come riconferma del bene al vescovo dei marsi Berardo, la ritroviamo anche nel 1189 menzionata da papa Clemente VII֯. Come arrivò il culto a Carsoli di questa santa martire? Il culto alla santa era presente all’interno della casata dei conti dei Marsi di cui troviamo le tracce nel placito del 1007 riguardo al possesso di una selva di S. Vittoria presso Gioia dei Marsi, omonima di una chiesa locale, possesso che il conte dei marsi Oderisio contestava al monastero di Montecassino, insieme all’altro vicecomes Berardo. La presenza di conti nel placito permette di avanzare la tesi sul culto devozionale nella casata che fu feudataria del territorio dal X֯ agli inizi del XII֯ secolo, con la verosimile costruzione del un tempio sacro nel territorio di Carsoli. Il motivo della costruzione potrebbe essere lo scioglimento di un voto fatto prima di una battaglia vittoriosa sui saraceni svoltasi presso Colli di Montebove nell’ XI֯ secolo.
Di questo scontro, parla lo storico Degli Abbati, riprendendo il Corsignani (Reggia Marsicana 1738). Il conte dei marsi artefice della vittoria fu Rinaldo. Del resto molte altre chiese di Carsoli erano nel patrocinio della casata quali S. Maria in Cellis o S. Vincenzo donate successivamente ai monasteri di Farfa e Montecassino, a differenza della chiesa in esame che non risulta elencata nei benefici monasteriali. Tutto ciò premesso, la tradizione locale indica in Carlo I֯ D’ Angiò l’autore della costruzione, che può intendersi come un intervento del sovrano angioino nell’ ampliamento dell’edificio dopo la vittoria il 23 agosto 1268 su Corradino di Svevia presso Scurgola Marsicana, da qui la commemorazione locale al 23 agosto della santa vocata a patrona del paese. Santa Vittoria venne martirizzata il 18 dicembre del 253 d. C presso Monteleone Sabino (RI), e celebrata il giorno 23 dello stesso mese. La chiesa di S. Vittoria in Carsoli da quanto apprendiamo nel rationem decimarum pagava una tassazione alla diocesi eguale a quella di altre piccole chiese rurali del territorio, conseguenza di una bassa rendita, essendo tra l’altro lontana ed isolata dal borgo che era racchiuso nella cinta di Colle S. Angelo.
Una delle cause che determinò lo sviluppo urbano intorno alla chiesa e successivo ampliamento dell’edificio fu il sisma che investì il borgo il 4 dicembre 1456, Carsoli venne coinvolto rovinosamente, le cronache informano Celle tutta caduta eccetto 11 case, l’evento portò al parziale abbandono di Colle S. Angelo e trasferimento a valle nella zona circostante la chiesa. Gli ampliamenti richiesti per il tempio divennero quindi necessari per esigenza demografica con i fondi richiesti dalla cittadinanza al principe Marcantonio Colonna (già proprietario del feudo) dal 1580 sino al termine dei lavori avvenuti nel 1660 secondo lo storico Muzio Febonio (1597-1663). Errata è la data riportata da alcuni storici indicante nel 1678 il termine dei lavori di ampliamento. Il completamento dell’articolo con altri particolari inediti è presente nella rivista “il foglio di lumen” da agosto 2023 in libreria ed edicola insieme ad altre ricerche sulla storia del territorio e zone limitrofe.
Luciano Del Giudice