Carsoli. Stamattina alle 8 presso l’ospedale di Avezzano si è spenta una grande figura del nostro territorio, Farnaz Mirzapoor, la ricordiamo con le parole della nostra redattrice Valentina Luciani :
“Non è facile per me scrivere queste righe oggi, il grande dolore che mi ha investita stamattina e il senso di vuoto che provo dentro sono ancora vivi e forti…solo tre parole: non c’è più…e ho sentito come se tutto il sangue si fermasse dentro di me…non sono riuscita neanche a piangere all’inizio, poi con il passare delle ore ho ripensato a lei, a tutti i momenti che abbiamo passato insieme, a tutti i momenti in cui crescevo solo standole accanto, si, perchè Farnaz era una di quelle persone che quando entrano nella tua vita la cambiano nel profondo e la cambiano in meglio…la sua, di vita, interamente dedicata a fare del bene, è stata costellata di avversità e di grandi perdite, ma questo non le ha impedito di continuare dritta per la strada che aveva scelto, con forza e decisione, anche a discapito di se stessa;
lei per me è stata una maestra di vita, un’amica, un metro di giudizio e mi ha resa la persona che sono adesso, ma sempre con dolcezza..il suo sorriso meraviglioso, proprio di quelle persone che hanno tanto sofferto e quindi ne sentono il valore più di altri, era sempre aperto sul suo viso, i suoi occhi sinceri sapevano guardarti dentro più di qualsiasi altro… mi ha insegnato ad affrontare le mie paure, ad esorcizzarle e ad andare avanti; a crescere per me stessa e per stare bene con gli altri, mi ha insegnato a fare del bene senza voler ricevere nulla in cambio, ha portato nel nostro piccolo borgo sonnolento una ventata di novità e cambiamento: la cultura multietnica, i centri estivi, le giornate di lettura sono solo alcune delle cose che la sua vulcanica mente pensava e riusciva sempre a fare…
per far capire che persona fosse ai pochi che non la conoscevano, condviderò un ricordo che mi è molto caro : quando cominciai a lavorare con lei nei centri estivi, più di dieci anni fa, nel nostro territorio non se ne era mai sentito parlare, “LUDOTECA” sembrava quasi una parolaccia, nessuno aveva idea di che cosa fosse!! (ma questo non ci ha mai spaventate!!) Qualche anno dopo se ne trovavano tantissimi, la scelta era molto ampia ed io le ho detto: “hai visto quanta concorrenza quest’anno?? ce ne sono parecchie di ludoteche in giro!! lei mi guardò negli occhi e mi disse: “Questo è bello Valentina, vuol dire che abbiamo cambiato qualcosa.
Questa era lei, questa era FARNAZ MIRZAPOOR
La morte non è niente.
Sono solamente passato dall’altra parte:
è come fossi nascosto nella stanza accanto.
Io sono sempre io e tu sei sempre tu.
Quello che eravamo prima l’uno per l’altro lo siamo ancora.
Chiamami con il nome che mi hai sempre dato, che ti è familiare;
parlami nello stesso modo affettuoso che hai sempre usato.
Non cambiare tono di voce, non assumere un’aria solenne o triste.
Continua a ridere di quello che ci faceva ridere,
di quelle piccole cose che tanto ci piacevano
quando eravamo insieme.
Prega, sorridi, pensami!
Il mio nome sia sempre la parola familiare di prima:
pronuncialo senza la minima traccia d’ombra o di tristezza.
La nostra vita conserva tutto il significato che ha sempre avuto:
è la stessa di prima, c’è una continuità che non si spezza.
Perché dovrei essere fuori dai tuoi pensieri e dalla tua mente, solo perché sono fuori dalla tua vista?
Non sono lontano, sono dall’altra parte, proprio dietro l’angolo.
Rassicurati, va tutto bene.
Ritroverai il mio cuore,
ne ritroverai la tenerezza purificata.
Asciuga le tue lacrime e non piangere, se mi ami:
il tuo sorriso è la mia pace.