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Poli, parte la V edizione delle Giornate della cultura: Antonio Manzini racconta il suo “Rocco Schiavone”

Poli – La narrativa gialla è in grado di interpretare la realtà? Come si fa a diventare scrittori di gialli? Sono solo alcune delle questioni che cercheremo di capire GIOVEDÌ 12 OTTOBRE a Poli, alle ore 17.30, nell’ambito delle iniziative legate alla quinta edizione delle “Giornate della cultura”, da Antonio Manzini, il celebre scrittore e sceneggiatore romano, ma soprattutto uno dei giallisti italiani più importanti degli ultimi anni, creatore del mitico vicequestore Rocco Schiavone. Sarà una piacevole chiacchierata durante la quale Manzini racconterà se stesso negli spazi del Museo Civico del Territorio a Poli e ci svelerà, per esempio, come nascono le avventure del più irascibile e burbero poliziotto italiano interpretato, nell’omonima serie televisiva di Rai 2, da un grandioso Marco Giallini.

L’iniziativa nasce in collaborazione con il Circolo culturale “Roberto Simeoni” di Palestrina e il Comune di Poli. Nella splendida struttura del XIV secolo, a conversare con Antonio Manzini, oltre al Sindaco Federico Mariani, alla Presidente della Commissione cultura Beatrice Giubilei, a Rita Di Biase, Presidente del Circolo, anche il giornalista Giovanni Ierfone, responsabile della comunicazione per il Comune di Poli, e Roberto Papa, responsabile culturale del Circolo e moderatore della serata.

Nell’attesa di conoscere da Manzini come si diventa scrittori di gialli, nell’ambito dell’incontro sarà presentato il volume “Onda Noir, segreto”. L’antologia raccoglie i vincitori del Premio Letterario AGNOIR. La rassegna, ideata dal compianto Andrea G. Pinketts (scomparso a soli 58 anni), il massimo esponente del noir italiano, è dedicata ai racconti inediti di scrittori esordienti e si colloca fra le più importanti manifestazioni italiane del genere. Le altre sono il “MystFest” di Cattolica, il “Premio Scerbanenco, “Nebbia Gialla” e, appunto, AGNOIR.

Secondo Oreste del Buono, uno dei più raffinati intellettuali e critici italiani, “la narrativa poliziesca è la sola forma di letteratura in grado di rappresentare la società”, nel senso che questo tipo di genere osserva e analizza la società contemporanea, arrivando a volte a colmare il vuoto lasciato dal giornalismo d’inchiesta o, perfino, ad occupare quegli spazi un tempo esclusivi della letteratura cosiddetta alta.

Anche alcuni grandi scrittori hanno prodotto libri gialli. In Italia, per esempio, ricordiamo Carlo Emilio Gadda e Leonardo Sciascia; mentre all’estero, si cimentarono nel genere, con risultati incredibilmente efficaci, Friedrich Dürrenmatt e addirittura Jorge Luis Borges.