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Linea Avezzano Roma, stazioni moderne ma treni all’antica!

Avezzano. Disservizi, ritardi e disagi sono stati da più parti segnalati ieri riguardo alle partenze del treno delle 18.47 che da Roma raggiunge Avezzano per proseguire verso Pescara.

“Si segnala la gravissima disfunzionalità del treno 4168 delle ore 18.47 in partenza da Roma Termini diretto a Pescara che”, è la segnalazione del Comitato Pendolari e di alcuni passeggeri, “a far data dalla scorsa estate, continuativamente ritarda la partenza di 30’ minuti.

Questo treno è stracolmo di lavoratori e studenti pendolari che partono per la Capitale la mattina presto e meritano di essere rispettati, in esecuzione del contratto di servizio, al pari dei viaggiatori dei treni veloci.

Gli avvisi sonori nonché il personale viaggiante, interpellato dai pendolari, motivano il ritardo con la stessa identica formula: “siamo in attesa dell’autorizzazione a partire”.

“Ci chiediamo se un contratto di servizio possa prevedere tanta pacifica “flessibilità” da parte del Gestore, a dispetto della inquietudine, del disagio profondo, della incertezza che tali gravosi ritardi producono nella vita dei pendolari, e senza che nessun rilievo venga avanzato dalla controparte, nella fattispecie gli uffici della Regione Abruzzo, preposti immaginiamo al controllo del contratto di servizio.

Ad aggravare lo stato delle cose sopra illustrato, è stato introdotto da più di un mese un materiale viaggiante (treno Jazz di sole 3 carrozze e imprestato tra la l’altro dalla Regione Puglia, sic), non idoneo ad affrontare un viaggio di tre ore e mezzo e insufficiente ad ospitare tutti gli utenti, molti dei quali infatti costretti a restare in piedi.

Tutto ciò sta esasperando i pendolari che hanno faticosamente raggiunto nel tempo l’obiettivo di fruire del posizionamento a Roma Termini, posizionamento più adatto per chi deve recarsi a Roma tutti i giorni; sembra paradossale assistere alle roboanti dichiarazioni di velocizzare la linea di pochi minuti a suon di esosi finanziamenti e, allo stesso tempo, nella realtà, i pendolari vengono messi nella condizione di subire i danni derivanti da una maldestra gestione.

Si chiedono pertanto a viva voce: il rispetto dell’orario di partenza e di arrivo del treno n. 4168 e l’uso di treni più adeguati alle esigenze sopra descritte. In assenza di un segnale di miglioramento, i pendolari si riservano di intraprendere ulteriori e più pregnanti iniziative”. Non servono stazioni innovative se poi i treni che vi transitano sono gestiti all’antica e pure male.