Subiaco e Valle Aniene, andamento demografico in costante calo
L'editoriale di Gian Luca Orlandi: Subiaco e Valle Aniene, cronaca di una morte annunciata...
Nulla si crea , nulla si distrugge, tutto si trasforma … ( Lavoisier )” ….il problema è in cosa si trasforma …
SUBIACO – I dati sull’andamento demografico di Subiaco e dell’ Alta Valle dell’Aniene sono impietosi e ci restituiscono una sentenza quasi definitiva : siamo prossimi al punto di non ritorno.
Due numeri :
– la popolazione di Subiaco è scesa di circa 800 abitanti dal 2010 ad oggi … – 10% !!!
Motivo principale è Il saldo negativo tra nuovi nati e morti ( circa il doppio ogni anno ) e il fenomeno migratorio .
– l’età media della popolazione è passata dai 29 anni del 1950 ai 48 anni del 2023 e in prospettiva da qui ai prossimi 20 anni ad una media di 53 anni……tra non molto mancherà la forza rigenerativa delle generazioni più giovani , motore di ogni società….in Italia rispetto a 20 anni fa ci sono 3 milioni in meno di persone tra 20 e 30 anni… niente figli , niente vita…
È vero , sono cose risapute , sovrapponibili al trend del mondo occidentale …. ma non se ne parla , dovrebbe essere sulla prima pagina dell’agenda di tutti , ma non se se ne cura
nessuno , è come stare sul ponte del Titanic a ballare con l’orchestra che suona , mentre la nave affonda…autolesionismo portato alle estreme conseguenze .
Non ho paura a dire che le politiche abortiste e contro la famiglia identitaria sono state il terreno fertile su cui la ” deresponsabilizzazione ” riguardo ai propri doveri di una intera società ha affondato le radici , società che ha fatto dell’egoismo e della soddisfazione di ogni capriccio la necessità primaria , insomma ” costi quel che costi ” , ma vogliamo la nostra libertà ” qualunque essa sia “….
Ma perché un fenomeno di così vasta portata è importante per una provincia profonda come la nostra ? Perché la provincia e il suo stile di vita, i ritmi , la semplicità uniti alla bellezza naturale e storico/culturale che ci circonda , può essere il terreno fertile per ritrovare la vitalità sociale , il luogo dove una famiglia può sentirsi protetta e crescere , perché una società sana e fiorente crea lavoro e sviluppo , bisogna finirla con questa diffusa autocommiserazione che chiude ad ogni prospettiva.
Ma come si fa ?…. questo cambio di passo è possibile solo se si mettono in campo misure draconiane , progetti lungimiranti concertati tra tutte le forze sociali e politiche , la riorganizzazione dell’offerta formativa di base per la quale Subiaco è stato sempre capofila, strutturare sul territorio una offerta formativa di tipo Accademico , c’è ormai una idea diffusa che una Università o Corsi di indirizzo universitario in collaborazione con qualche grande Ateneo potrebbe essere un ottimo volano per la ripresa socio/economica , negli ultimi 30 anni il fenomeno del ” Decentramento Universitario ” ha permesso a molte comunità di provincia di rinascere socialmente ed economicamente .
Un altro elemento di innovazione che potrebbe dare impulso positivo è la ristrutturazione dell’offerta turistica , da questo punto di vista il nostro territorio può vantare importanti potenzialità oggi purtroppo solo sulla carta , bisogna svecchiare il concetto statico di
” Turismo passivo ” , non si può attendere il turista sull’uscio di casa , i moderni sistemi di comunicazione di massa permettono mi poter sfruttare in rete e nel mondo reale tutte quelle iniziative di sviluppo turistico necessarie prima di tutto a destagionalizzare il turismo e quindi a creare una offerta turistica integrata , foriera anche di nuovo sviluppo imprenditoriale.
Per far ciò non si può prescindere dalla necessità di unire le forze , concertare con tutte le comunità della valle una azione comune , creare quel brand ” Alta Valle dell’Aniene ” come idea da trasferire sui circuiti dove il business legato al turismo viene veicolato…
Subiaco dovrebbe essere capofila di questa progettualità, purtroppo l’attuale amministrazione guidata dal Sindaco Domenico Petrini sembra avere una visione verticale , unidirezionale che si traduce in una azione di governo miope e autoreferenziale , questo territorio si va trasformando ogni anno di più in un grande dormitorio e un grande ospizio che certamente non è una ” Ipotesi di sviluppo sostenibile “..
Il tema introdotto dall’articolo invece dovrebbe essere centrale per l’agenda politica , se non si interviene il rischio fondato è quello descritto nel titolo : ” Una morte annunciata ” .
Un famoso aforisma di Chesterton recita ” Non tocca a noi dominare tutte le maree del mondo, il nostro compito è di fare il possibile per la salvezza degli anni nei quali viviamo , sradicando il male dai campi che conosciamo…..” non possiamo cambiare il mondo ma , nel nostro piccolo , possiamo cambiare quello che ci circonda ed essere di esempio agli altri.
Gian Luca Orlandi